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Russia valuta criptovalute per pagamenti esteri

Media, in discussione per le transazioni internazionali

Redazione Ansa

La Russia sta valutando l'uso di criptovalute per i pagamenti internazionali. Secondo un rapporto di Interfax, ripreso da Reuters online, il ministero delle Finanze sta considerando la possibilità di utilizzare risorse digitali per gli accordi transfrontalieri poiché il paese ha attualmente un accesso limitato ai sistemi di pagamento tradizionali a causa delle sanzioni.

In Russia la produzione di criptovalute assorbe oggi oltre il 2% del consumo elettrico nazionale. Un quantitativo enorme, superiore rispetto a quello attribuito all'industria dell'agricoltura.

"L'idea di utilizzare le valute digitali nelle transazioni internazionali è in fase di discussione", ha affermato Ivan Chebeskov, capo del dipartimento di politica finanziaria del ministero delle finanze. I funzionari russi attualmente stanno cercando di capire come regolamentare il mercato crittografico del paese e l'uso delle valute digitali, con il ministero delle finanze contrario alle richieste della banca centrale per un divieto totale.

Il conio di criptovalute, in gergo si chiama 'mining', rientra in una zona grigia nel paese: non è vietato, ma non è nemmeno regolamentato. Dopo la guerra il tasso di produzione è sceso al 4,55%, ponendo il paese dietro a Kazakistan, Cina e Stati Uniti , secondo i dati dell'ultimo rapporto del Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index.
   

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