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Mercato IoT italiano a 6,2 miliardi,+24%

Polimi, contatori smart e auto connesse trainano il fatturato

Redazione Ansa

Il mercato italiano degli oggetti connessi (Internet of Things, IoT) nel 2019 ha raggiunto un valore di 6,2 miliardi di euro, 1,2 miliardi in più (+24%) rispetto al 2018. A trainare la crescita - allineata a quella dei principali paesi occidentali dove oscilla fra il +20% e il +25% - sono le applicazioni più consolidate che sfruttano la tradizionale connettività cellulare (3,2 miliardi di euro, +14%) e soprattutto quelle che utilizzano altre tecnologie di comunicazione (3 miliardi, +36%). Una forte spinta viene anche dalla componente dei servizi abilitati dagli oggetti connessi, che registra un +28% e raggiunge un valore di 2,3 miliardi di euro. A delineare il quadro è l'Osservatorio Internet of things della School of management del Politecnico di Milano.

Quasi la metà del fatturato complessivo proviene da due segmenti: le auto connesse, che vedono un incremento del 14% a 1,2 miliardi di euro e 1,6 milioni di veicoli connessi; e i contatori intelligenti, in aumento del 19% a 1,7 miliardi.

Questo per via degli obblighi normativi che hanno portato nel 2019 all'installazione di 3,2 milioni di contatori smart gas (il 58% del totale) e di 5,7 milioni di smart meter elettrici (il 37% di tutti i contatori elettrici). Segue lo Smart building, con un valore di 670 milioni (+12%), legato principalmente alla videosorveglianza e alla gestione dei consumi energetici negli edifici.

I segmenti con la crescita più significativa sono la Smart Home (530 milioni, +40%), trainata dal boom degli assistenti vocali; la Smart Factory (350 milioni, +40%), che negli ultimi tre anni ha beneficiato degli incentivi di Industria 4.0; e la Smart City (520 milioni, +32%), che ha visto crescere il numero di progetti avviati da Comuni italiani. Il 42% dei Comuni con almeno 15mila abitanti ha avviato un progetto di Smart City negli ultimi tre anni.

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