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Huawei fa causa agli Usa, bando incostituzionale

Presidente, divieto illegale e ci estromette a danno consumatori

Redazione Ansa

Huawei ha fatto causa all'amministrazione Trump per la legge che vieta alle agenzie federali statunitensi di acquistare la tecnologia del gigante cinese delle tlc, legge definita incostituzionale e che vieta l'acquisto di apparecchiature anche da un'altra azienda cinese, la Zte. Lo ha annunciato lo stesso gigante cinese delle tlc in una conferenza stampa convocata a Shenzhen e trasmessa in streaming. La norma contestata è quella del National Defense Authorization Act.

"Siamo costretti a promuovere questa azione legale come appropriata e ultima mossa possibile - ha detto il presidente Guo Ping -. Questo divieto non è solo illegale, ma limita pure Huawei dall'avere una competizione equa, colpendo essenzialmente i consumatori Usa". Il bando si basa "su numerose affermazioni false, non provate e non verificate", ha osservato Song Liuping, a capo della divisione legale del colosso cinese.

"Huawei ha un eccellente programma e storia sulla sicurezza. Nessuna prova contraria è stata finora presentata". La mossa di Huawei, largamente anticipata, cade in un momento delicatissimo nei rapporti tra Usa e Cina, quando un accordo sui dazi e sulle politiche commerciali sembra ormai ad un passo dall'essere sottoposto e firmato da Donald Trump e Xi Jinping, in un summit che dovrebbe svolgersi il 27 marzo nella residenza personale del presidente americano di Mar-a-Lago, in Florida.

L'amministrazione Trump non ha nascosto di temere che Huawei usi le sue tecnologie per un'azione di spionaggio da parte del governo cinese. Il colosso delle tlc, all'avanguardia sul fronte delle reti di nuova generazione 5G, è inoltre stato accusato dal Dipartimento di giustizia americano di aver rubato segreti commerciali e di aver aggirato le sanzioni Usa all'Iran, continuando a fare affari con Teheran.

Huawei: l'8/5 udienza per estradizione Meng in Usa
Lo ha stabilito in Canada la Corte suprema di British Columbia
 
La Corte suprema della British Columbia a Vancouver, in Canada, ha fissato la data dell'8 maggio per la prima udienza in cui si dovra' discutere sulla estradizione negli Usa di Meng Wanzhou, responsabile finanziaria di Huawei. Meng, apparsa brevemente davanti alla corte, e' attualmente agli arresti domiciliari dopo l'arreso avvenuto il primo dicembre con l'accusa di frode. Pechino ha sempre respinto le accuse parlando di "persecuzione politica". 

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