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Amazon, sciopero a Piacenza dopo la rottura delle trattative

Sindacati: 'Disprezza lo Stato'. De Micheli: 'Inaccettabile comportamento dell'azienda'. Il colosso dell'e-commerce: 'Troppa pressione'.

Amazon Italia

Redazione Ansa

Dopo che Amazon non si è presentata al tavolo convocato dal prefetto di Piacenza i sindacati hanno proclamato uno sciopero di due ore a fine turno e organizzato un presidio davanti ai cancelli. La Cgil riferisce che l'azienda non voleva far entrare i sindacati in azienda per tenere le assemblee già programmate che si sono potute tenere solo dopo l'intervento di polizia e carabinieri che hanno accompagnato i sindacalisti nello stabilimento di Amazon. 

"Troppa pressione", hanno fatto sapere al prefetto i dirigenti Amazon, probabilmente anche per l'annunciata presenza di un presidio di lavoratori davanti alla Prefettura (che però è stato annullato). "Siamo sempre disponibili - dichiara il colosso dell'e-commerce -  a cooperare con le autorità al fine di fornire informazioni relative alle nostre attività. Per questa ragione già la scorsa settimana abbiamo confermato al Prefetto di Piacenza la nostra disponibilità ad incontrarlo oggi, mercoledì 20 Dicembre. In Amazon - prosegue l'azienda - siamo impegnati a costruire un dialogo continuo e una positiva cooperazione con tutti i dipendenti e a creare un ambiente attento e inclusivo nei nostri luoghi di lavoro".

Per il sottosegretario alla presidenza del consiglio, la piacentina Paola De Micheli, "La scelta di Amazon di non presentarsi all'incontro con le delegazioni sindacali in Prefettura non è accettabile ed evidenzia una mancanza di rispetto nei confronti di un'istituzione che in queste settimane sta mettendo in campo tutte le azioni possibili per allentare le tensioni ed entrare rapidamente in una fase negoziale. Le modalità del tutto legittime e pacate con le quali tali richieste sono state sottoposte alla proprietà - prosegue De Micheli - denotano la maturità del sindacato e la sua capacità di fare sintesi, anche nel contesto industriale per molti versi innovativo rappresentato da Amazon sul territorio piacentino. Nel nostro paese non può considerarsi normale che un'azienda non si presenti ad una convocazione che ha un nobile e coerente obiettivo, effettuata dal rappresentante del Governo sul territorio locale. Per questo devo richiamare Amazon ad un comportamento più corretto nei confronti di un territorio che ha accolto e sostenuto il suo insediamento a Castelsangiovanni, dei lavoratori che eccellono in livelli produttività e di un Prefetto che si sta impegnando con competenza e disponibilità per risolvere la vertenza". "Sugli ultimi sviluppi della situazione ho aggiornato - conclude - il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e insieme al Governo ci riserviamo di valutare eventuali nuove iniziative da prendere per ricondurre la vicenda sui binari del confronto rispettoso delle istituzioni e del dialogo fra le parti".

"Questa mattina - ha detto Fiorenzo Molinari, segretario della Filcams-Cgil di Piacenza  - eravamo regolarmente dal Prefetto di Piacenza dopo aver acconsentito all'ennesima richiesta di spostare l'incontro con Amazon, e l'azienda non si è presentata all'appuntamento dimostrando di avere in spregio i lavoratori e lo Stato italiano.  Amazon - ha detto Molinari - non voleva far entrare i sindacati in azienda per svolgere assemblee già concordate e previste a partire alle 11,30 di questa mattina. E' stato necessario l'intervento del questore e dei carabinieri per far valere la Legge. E' grazie alle forze dell'ordine che ci hanno accompagnato dentro l'azienda se siamo riusciti ad incontrare in assemblea i lavoratori, per questo ringraziamo il questore di Piacenza e i carabinieri. Di fatto Amazon dimostra di voler giocare in un campo senza regole in cui l'unica legge che vige è quella del più forte".

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