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Apple e Disney insieme, tornano 'rumors'

Analisti, nasce colosso da 1000 mld dlr, operazione da 237 mld

Apple e Disney insieme, tornano 'rumors'

Redazione Ansa

NEW YORK - Il matrimonio del secolo, dal quale nascerebbe un colosso da 1.000 miliardi di dollari. Le speculazioni su una possibile acquisizione di Walt Disney da parte di Apple, per 237 miliardi di dollari, tornano a riaffacciarsi, mettendo le ali ai titoli di Topolino. Anche se le chance che una tale operazione si verifichi sono basse, solo l'idea di un'unione fra due marchi icona incanta e scatena le fantasie.

A rilanciare l'ipotesi, che già in passato era emersa, sono gli analisti di Rbc Capital Markets. Dall'unione nascerebbe un colosso quasi "senza limiti per i contenuti e la tecnologia", che rappresenterebbe una minaccia esistenziale per Netflix. Apple e Disney, secondo gli analisti di Rbc, "non solo sono leader dello loro rispettive industrie, ma sono colossi di scala globale con prodotti e servizi unici. Poche persone nel mondo non conoscono i due marchi e i loro prodotti. L'attenzione di Apple per i contenuti e ''l'autostrada'' che Disney aprirebbe in questo senso, consentendo a Cupertino di diversificare senza diluire il suo marchio, hanno senso, sostengono gli analisti. "Di recente le aspettative degli investitori sul fatto che Apple possa seriamente considerare l'acquisizione di Disney sono aumentate" spiegano, mettendo in evidenza come tutte e due le società sono alla ricerca di strade per rafforzare la loro crescita.

L'operazione 'scioglierebbe' il dilemma degli investitori sui 200 miliardi di dollari di liquidità di Apple. Ma proprio il conto salato è uno dei nodi, anche per un colosso come Cupertino. Per mettere le mani su Disney, Apple dovrebbe staccare un assegno da 237 miliardi di dollari, una cifra elevata considerato che la maggiore acquisizione finora compiuta da Apple e' quella di Beats per 3 miliardi di dollari. Cupertino inoltre procede con una strategia di acquisizioni mirata: proprio Beats è stata acquistata con la consapevolezza che la musica in streaming stava superando i download musicali.
   

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