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Streaming video verso saturazione, crescita rallenta in Usa

Spesa +22% su 2015 ma inferiore rispetto ad anno passato

Redazione Ansa

Cresce la spesa degli americani per le piattaforme che offrono contenuti video in streaming (su tv, ma non solo), ma per la prima volta meno rispetto al passato, mostrando i primi segni di saturazione di mercato. Lo afferma la società Strategy Analytics che nelle stime per il 2016 evidenzia che negli Stati Uniti, mercato precursore delle tendenze globali, gli utenti spenderanno 6,62 miliardi di dollari per servizi come Netflix, Amazon Prime, Hulu. Nonostante questa cifra rappresenti un incremento del 22% rispetto al 2015, gli analisti sottolineano che è per la prima volta inferiore rispetto all'aumento messo a segno l'anno precedente.

Nel 2016 la società stima che gli americani spenderanno 1,19 miliardi in più rispetto all'anno scorso, mentre nel 2015 avevano speso 1,21 miliardi in più rispetto al 2014. E la tendenza è destinata ad accentuarsi con una spesa che crescerà "solo" di mezzo miliardo nel 2021.

Negli Stati Uniti più della metà degli utenti di banda larga domestica (60%) è abbonato ad almeno un servizio di video in streaming. Il punto di saturazione di mercato, afferma l'analista Michael Goodman, "lo fissiamo all'85%". Netflix, che dall'autunno scorso è approdato anche in Italia, si conferma piattaforma "regina" con il 53% degli abbonati. A seguire Amazon Prime (25%) e Hulu (13%). Il 40% degli abbonati ha sottoscritto almeno due servizi diversi. "La possibile saturazione del mercato interno", aggiunge Goodman, spiega l'importanza "dell'espansione internazionale" di piattaforme come Netflix o Amazon.
   

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