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Hacking Team, spyware diffuso via drone

Trattative con sussidiaria Boeing. Giallo su morte 007 coreano

Redazione Ansa

Hacking Team stava trattando con Insitu, sussidiaria di Boeing specializzata in droni tra cui gli 'ScanEagle' e i 'Blackjack' usati dalla marina militare Usa, per dotare un drone di un dispositivo capace di iniettare software spia in pc e cellulari sfruttando le reti wi-fi. È quanto emerge da uno scambio di email tra i manager delle due società pubblicato su WikiLeaks. Ad Hacking Team si lega anche il suicidio di uno 007 sudcoreano, che in un biglietto nega di aver usato spyware sui cittadini.


Tra l'oltre un milione di email di hacking Team rivelate da WikiLeaks, quella in oggetto vede Giuseppe Venneri di Insitu contattare Emad Shehata della società italiana il 6 aprile scorso, spiegando di "vedere un potenziale nell'integrazione della capacità di hackeraggio via wi-fi in un sistema aereo". Le trattative, in fase iniziale, sembrano bloccarsi nei mesi seguenti per mancanza di un'intesa sugli accordi di non divulgazione aziendale. Il nome di Hacking Team, nel frattempo, aleggia sull'apparente caso di suicidio di uno 007 della National Intelligence Service, l'agenzia di spionaggio sudcoreana. Come riportato dall'AP e dal New York Times, il 46enne è stato trovato morto sabato scorso nella sua auto, vicino Seoul. Accanto al corpo, ha rivelato la polizia locale, è stato rinvenuto un biglietto in cui l'uomo nega che il suo team ha usato software spia per spiare cittadini e politici.


Il Nis la settimana scorsa aveva ammesso di aver comprato software da Hacking Team nel 2012, sottolineando però di averlo usato solo per monitorare gli 007 della Corea del Nord e per attività di ricerca.
   

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