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Google: più privacy, anche nelle app

Assistente vocale più veloce, sarà direttamente nel telefono

Redazione Ansa

Google torna ad affrontare uno dei problemi più spinosi di internet: la privacy. Dalla conferenza annuale degli sviluppatori a Mountain View (California), la compagnia ha annunciato una serie di novità in tema di privacy e sicurezza: dalla possibilità di accedere al proprio account con un clic dai principali prodotti come Gmail e Maps, alla navigazione in incognito nelle app; dagli strumenti di controllo privacy più sicuri in Chrome e il nuovo sistema operativo Android Q, ad approcci innovativi di AI per utilizzare meno dati. A una platea di 7mila sviluppatori, Google ha annunciato anche la "nuova generazione" di Google Assistant, l'assistente vocale presente su oltre un miliardo di dispositivi. Il rivale di Alexa (Amazon) e Siri (Apple) risiederà nei telefoni, e non avrà bisogno di internet. Il nuovo Assistente "capirà le domande nel momento in cui le pronunciate, e darà la risposta in modo dieci volte più veloce", ha evidenziato la compagnia.

L'assistente sarà anche in grado di fare più cose. Ad esempio, a breve potrà prenotare un'auto a noleggio o biglietti per il cinema attraverso gli smartphone Android grazie alla tecnologia Duplex.

Tornando alla privacy, per accedere alla pagina di controllo gli utenti dovranno soltanto cliccare sulla loro immagine profilo, che apparirà in alto a destra quando si usano non solo Gmail o Drive, ma anche il motore di ricerca e le mappe, YouTube, il browser Chrome, l'assistente vocale e Google News.

Sempre in ottica di privacy, la navigazione in incognito che esiste da anni nei browser sarà estesa ad alcune app su smartphone e tablet: la Ricerca in internet ma anche le mappe, oltre a YouTube dove è già presente.

La privacy sarà poi il fulcro di Android Q, il prossimo sistema operativo per dispositivi mobili che nei prossimi mesi sostituirà l'attuale Android 9 Pie. E anche Chrome, come ha anticipato nelle scorse ore il Wall Street Journal, darà una stretta sui cookie che tracciano gli utenti sul web. Ultimo capitolo è il "federated learning", un nuovo approccio di machine learning che consente di rendere i prodotti più 'intelligenti' senza che dati degli utenti lascino i loro dispositivi. Nuove tecniche di intelligenza artificiale come questa - conclude Google - ci permettono di fare di più con meno dati.

   

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