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Microsoft, oltre 200 imprese colpite da hacker iraniani

Wsj, nel mirino aziende petrolifere e conglomerate, anche Saipem

Redazione Ansa

Hacker iraniani negli ultimi due anni hanno colpito migliaia di persone e oltre 200 compagnie, in una campagna che ha portato al furto di segreti aziendali e alla cancellazione dei dati dai computer, causando danni nell'ordine di centinaia di milioni di dollari per perdita di produttività. A dirlo sono i ricercatori di Microsoft, secondo quanto riferito dal Wall Street Journal.

Gli hacker hanno colpito società di idrocarburi, produttori di macchinari pesanti e conglomerate internazionali in diversi Paesi tra cui Arabia Saudita, Germania, Regno Unito, India e Stati Uniti. A finire nel mirino è stata anche l'italiana Saipem. La compagnia petrolifera nel dicembre scorso ha reso noto di essere stata vittima di un cyberattacco che ha interessato l'infrastruttura informatica dei suoi impianti in Italia, Scozia, India e Medio Oriente.

Microsoft ha ricondotto gli attacchi a Holmium, uno dei gruppi riconducibili ad hacker iraniani. Alcuni degli hackeraggi di Holmium sono stati portati a termine da un altro gruppo chiamato APT33, che è quello che ha colpito Saipem.

L'Iran, che secondo alcuni ricercatori di sicurezza aspira a diventare una cyber-potenza mondiale come Russia e Cina, ha respinto le accuse. Il Paese "nega qualsiasi coinvolgimento nei crimini informatici contro qualsiasi nazione", ha detto al Wall Street Journal un portavoce della missione permanente iraniana presso l'Onu, secondo cui le ricerche sulla sicurezza informatica di Microsoft e altre società sono "essenzialmente pubblicità, non studi accademici né indipendenti".
   

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