Spotify ha 75 milioni di utenti mensili, di cui oltre 20 milioni pagano un abbonamento per lo streaming musicale, con un incremento del 33% rispetto ai 15 milioni di abbonati di fine 2014. All'aumento di utenti corrisponde un aumento di royalties pagate ad artisti e detentori dei diritti: 3 miliardi di dollari finora, 300 milioni nel primo trimestre 2015. Lo rende noto la società a pochi giorni dall'annuncio di Apple Music, che accresce la concorrenza nel mercato dello streaming di musica.
Proprio ieri il servizio appena lanciato dal colosso di Cupertino è finito nel mirino della autorità Usa. Nel mirino, in particolare, gli accordi con le case discografiche: i procuratori generali degli stati di Connecticut e New York puntano ad accertare eventuali violazioni Antitrust.
Secondo i dati di Spotify, negli ultimi 12 mesi i nuovi abbonati sono stati 10 milioni, uno ogni 3 secondi. La società svedese sul suo sito fornisce alcuni esempi sull'incremento dei diritti d'autore. Un artista di nicchia, grazie alla crescita degli abbonati, nei prossimi 12 mesi registrerà 1,2 milioni di dollari di royalties contro i 700mila incassati tra giugno 2014 e il maggio scorso. Per una superstar internazionale, nella top ten degli ascolti, le royalties passeranno da 7,7 a 13,9 miliardi.