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Zuckerberg ammette, siamo una media company

'Non scriviamo notizie ma facciamo molto più che distribuirle'

Redazione Ansa

ROMA - Dopo averlo negato tante volte Facebook ammette, seppur indirettamente, di essere una media company. "Siamo nuovo tipo di piattaforma, non una società tecnologica tradizionale ma neanche una media company tradizionale. Facciamo tecnologia e ci sentiamo responsabili per come viene usata": sono queste le parole usate da Mark Zuckerberg in un video in cui chiacchiera con la n. 2 dell'azienda Sheryl Sandberg.

"Non scriviamo le notizie che le persone leggono sulla piattaforma - spiega -. Ma allo stesso tempo sappiamo che facciamo molto di più che distribuire notizie e siamo una parte importante del discorso pubblico".

Solo quattro mesi fa, Zuckerberg a Roma aveva parlato ad una platea di studenti universitari ribadendo il concetto che Facebook non era una media company. Probabilmente il caso - che ha coinvolto anche Google e altre piattaforme - delle 'bufale' in rete che avrebbero favorito Trump alle elezioni, ha toccato un nervo scoperto. Inoltre, come fa notare The Guardian, ci sono stati anche altri incidenti che hanno generato dibattiti: come la censura e poi riammissione sul social della famosa foto della bimba bruciata dal napalm, simbolo della guerra in Vietnam.

Riguardo la diffusione delle notizie false, Facebook sta tentando delle soluzioni: ha stretto accordi con testate giornalistiche per il 'fact-checking'. "Abbiamo una grande responsabilità e dobbiamo fare in modo che questi strumenti siano utilizzati per creare il massimo beneficio per le persone di tutto il mondo", ha concluso Zuckerberg.

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