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Referendum: Blogmeter, più commenti web a No, ma Sì accorcia

'Divario autori unici No e Sì passato dal 37% di ottobre al 10%'

Referendum: hashtag e termini più usati (fonte Blogmeter)

Redazione Ansa

ROMA - Su Internet il 60% degli utenti che parlano del referendum hanno pubblicato commenti a favore del No, mentre il 40% lo ha fatto per il Sì. Sono trend e umori raccolti e analizzati a pochi giorni dal voto del 4 dicembre da Blogmeter, società italiana di Social Media Intelligence.

"Se si guarda l'evoluzione nel tempo si nota come negli ultimi giorni i sostenitori del Sì in rete siano cresciuti - spiega Vincenzo Cosenza, senior strategist di Blogmeter - Siamo passati da un divario tra gli autori unici per il No e quelli per il Si del 37% a inizio ottobre fino ad un 10% negli ultimi quattro giorni". Nel periodo che va dal 24 settembre al 1 dicembre, Blogmeter ha raccolto 4 milioni di messaggi pubblici sul tema referendum, lasciati da più di 800mila utenti, che hanno generato oltre 25 milioni di interazioni (+140% rispetto al mese precedente) sui social media (like, retweet, commenti, visualizzazioni) e 335 milioni di visualizzazioni uniche. Il mese di novembre, rispetto al precedente, ha fatto segnare un aumento considerevole delle conversazioni (del 75%) e delle interazioni (del 140%).

Il 54% di questi messaggi è stato prodotto su Twitter, il 36% su Facebook, il 6% dai siti di notizie e il restante è frammentato tra altre piattaforme. Se invece si guarda alle interazioni generate si scopre che ben il 75% di esse è avvenuto su Facebook, l'11% su Twitter, il 9% su YouTube, il 5% su Instagram. Blogmeter ha anche individuato le opinioni espresse in oltre 1,8 milioni di messaggi. I concetti più ricorrenti tra coloro che sono contro la riforma riguardano "l'occasione di mandare a casa il governo Renzi e la questione dell'immunità parlamentare per i consiglieri regionali".

Gli hashtag e i termini più citati sono stati: "#iovotono", "votare" e "renzi". I favorevoli alla riforma, invece, "concentrano l'attenzione sulla riduzione dei costi della politica e sui benefici derivanti dall'abolizione del bicameralismo paritario". Gli hashtag e i termini più usati sono stati "#bastunsi", "votare" e "vincere".

Tra i contenuti più virali in rete, spiccano i video. In particolare su Facebook quello del M5s che mostra la manifestazione per il No a Roma (2,4 milioni di visualizzazioni) e lo spot "Si riparte" pubblicato da Matteo Renzi (2 milioni di visualizzazioni).

Su YouTube, ambiente preferito dai più giovani, emergono quelli "non ufficiali" di stampo divulgativo e umoristico. Esempio del primo tipo è "Il referendum costituzionale riassunto e spiegato semplicemente" dello YouTuber Alessandro Masala, che ha generato oltre 450.000 visualizzazioni. Nella seconda categoria, il video "Referendum 2016 Hai notato che..." dei Daniele Doesn't Matter con oltre 150.000 visualizzazioni. 

 

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