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Spotify in rosso, ma entrate in aumento

A fine 2015 89 milioni di utenti di cui 29 milioni a pagamento

Redazione Ansa

La popolare piattaforma di streaming musicale Spotify va ancora in rosso anche se mette a segno un importante incremento per le entrate. Secondo dati finanziari depositati a Lussemburgo, riportati dal sito Music Business Worldwide, nel 2015 la compagnia svedese ha perso 173 milioni di euro, il rosso più imponente di sempre, anche se le entrate sono aumentate a 1,95 miliardi di euro (+80% in un anno). Cresciuta anche la platea di riferimento: a fine anno Spotify contava 89 milioni di utenti, di cui 29 milioni gli abbonati a pagamento.

Nonostante il rosso, Spotify ha riferito ai suoi investitori che "in molti sensi" il 2015 è stato il suo "migliore anno di sempre".

Le entrate dal fronte pubblicitario sono quasi raddoppiate negli ultimi 12 mesi: +98% a circa 196 milioni di euro. Quelle degli abbonamenti sono cresciute meno, ma comunque del 78%, a quota 1,74 miliardi di euro. Il che significa che il 90% circa delle entrate di Spotify arriva da appena il 30% dei suoi utenti. Il grosso delle uscite riguarda invece i costi di royalty dovute agli artisti e quelli di distribuzione, circa 1,63 miliardi di euro (+85% in un anno).

Non è un caso che Spotify stia affilando le armi sul fronte delle offerte agli abbonati, anche in risposta a Apple Music che ha da poco deciso di dimezzare il costo dell'abbonamento agli studenti e di cui si attende un restyling alla conferenza per gli sviluppatori della Mela morsicata a giugno. In questi giorni Spotify ha lanciato nuove opzioni: l'offerta Premium per famiglie ora con una spesa di 14,99 euro al mese permetterà di attivare fino sei account, mentre l'abbonamento per un singolo utente prevede un'offerta per provare Premium al costo di 9,99 euro per tre mesi anziché uno.
   

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