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Hacking Team, interrogati 2 ex dipendenti indagati

Avrebbero dichiarato la propria estraneità all'attacco

Hacking Team

Redazione Ansa

Sono stati interrogati per circa 5 ore dal pm di Milano Alessandro Gobbis due ex dipendenti di Hacking Team, indagati per l'attacco informatico subito dalla società milanese che fornisce programmi di sorveglianza a governi di tutto il mondo, come l'ormai famoso software-spia 'Galileo'. Sono uno sviluppatore software senior, Guido Landi, e un commerciale di origini libanesi, Mostapha Maanna.

Entrambi si erano dimessi da Hacking Team nel maggio 2014 per fondare una loro società, la Mala srl. Sono stati loro a chiedere di essere interrogati, per chiarire la propria posizione. Da quanto si è appreso, nel corso dell'interrogatorio i due indagati, difesi dall'avvocato Sandro Clementi, avrebbero dichiarato la propria estraneità ai fatti e la propria "perplessità" per le accuse contestate. I cinque ex dipendenti indagati erano già coinvolti in un procedimento parallelo nato un paio di mesi fa da una denuncia presentata dall'amministratore delegato di Hacking Team, David Vincenzetti.

Il fondatore della società aveva accusato gli ex dipendenti di aver sottratto nel 2014 il codice sorgente necessario per replicare i software, utilizzandolo per le proprie attività. Nei loro confronti è stata poi contestata dal pm anche l'operazione di hackeraggio subita dalla società nei giorni scorsi. I due fascicoli paralleli (con al centro la sottrazione di dati riservati avvenuta nel 2014 e l'attacco informatico dei giorni scorsi con la pubblicazione online di mail e documenti riservati) sono stati quindi riuniti in un unico procedimento con al centro le accuse di accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto industriale.
   

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