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Musica in streaming, Grooveshark chiude

Perde battaglia legale con le case discografiche sui diritti

Redazione Ansa

Grooveshark, fra i pionieri per l'offerta online di musica in streaming, chiude i battenti. Il servizio, come si legge sull'unica pagina grigia che resta del suo sito web, ha perso una lunga serie di battaglie legali con alcune delle maggiori case discografiche sui diritti dei brani.
"Ci scusiamo", scrive la società, perché "non siamo riusciti ad assicurare licenze ai detentori di diritti per l'ampia quantità di musica disponibile" sulla piattaforma. "Un errore".

La chiusura di Grooveshark mette la parola fine a una grossa azione legale avviata da tre delle maggiori etichette - Warner, Sony e Universal Music - nel 2011. L'accordo raggiunto prevede non solo la chiusura del sito e delle app, ma anche la cancellazione della musica offerta. La piattaforma è stata accusata di aver condiviso illegalmente circa 5mila brani e - se fosse stata giudicata colpevole - avrebbe dovuto risarcire alle major qualcosa come 736 milioni di dollari. Di qui l'accordo per la chiusura. La Riaa, l'associazione dell'industria discografica americana, ha affermato che questa "è una grande vittoria per gli artisti e per l'intera industria musicale".

Grooveshark era stato lanciato negli Usa nel 2007 da due studenti dell'Università della Florida, Sam Tarantino e Josh Greenberg. Ha avuto un picco di 35 milioni di utenti al mese. Gli iscritti potevano caricare sulla piattaforma tutti i brani preferiti e renderli disponibili ad altri utenti.
   

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