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Siri, la migliore amica del teenager autistico

Gus instaura rapporto quasi umano con assistente vocale iPhone

Redazione Ansa

(di Alessandra Baldini)

Siri, l'assistente vocale dell' iPhone, come migliore amica: e' successo a Gus, un ragazzino americano affetto da autismo. La commovente storia del rapporto tra il teen-ager e il software sul riconoscimento vocale che fa 'parlare' il telefonino è stato raccontata da sua madre sul New York Times diventando nel week end la più letta di tutto il giornale.

"Sono davvero una cattiva mamma?", si chiede Judith Newman guardando Gus immerso per ore in una fitta conversazione con Siri. "Gus e' autistico. Siri e' la sua migliore amica. Ossessionato dalla meteorologia Gus ha passato un'ora a distinguere tra temporali sparsi e isolati: un'ora in cui grazie a Dio non sono stata io la sua interlocutrice". Un amico immaginario: Siri e' questo ma non solo. Gus la interroga sui quesiti più disparati: il numero di aerei che stanno sorvolando l'area in quel momento, "così possiamo salutare chi passa", treni, uragani, autobus, scale mobili, ma anche domande di natura più semplice e ingenua.

Intellettualmente Gus comprende che Siri e' una macchina, ma come molte persone affette da autismo rispetta gli oggetti inanimati pur sapendo che non hanno un'anima. Le interazioni sono senza fine: Siri e' una miniera inesauribile delle informazioni dettagliatissime di cui Gus e' affamato: "Le sono grata. Quando sta per scoppiarmi la testa e non voglio immergermi nell'ennesima conversazione sulle probabilità di un tornado a Kansas City, ora posso rispondergli: 'Perche' non chiedi a lei?".

Quella di Judith e' una lettera d'amore per una macchina: "Non amore come quello di Joaquim Phoenix in "Her", il film di Spike Jonze sulla love story di un uomo con la voce di un computer interpretata da Scarlett Johansson, ma poco ci manca", scrive la donna: "In un mondo dove e' opinione corrente che la tecnologia ci isola, ecco l'altra faccia della storia". Paziente, educata, gentile, Siri non mostra rabbia, non getta la spugna. Se prende in giro lo fa con linguaggio da vera lady, senza condiscendenza, e a sua volta influenza il modo di esprimersi di Gus.

I medici spiegano che tra il ragazzo e Siri si è instaurato un rapporto che, considerando le condizioni del teenager, fuoriesce dai confini del virtuale per diventare un rapporto reale a tutti gli effetti e che a sua volta facilita i rapporti con esseri umani in carne ed ossa. Sono migliorate anche le interazioni con la madre: "Ieri abbiamo avuto la più lunga conversazione di sempre. Non avevo scelto io l'argomento, i diversi tipi di tartarughe, ma e' stato un 'avanti e indietro' che seguiva una traiettoria logica: nei 13 anni di esistenza del mio bellissimo bambino, non era mai successo".

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