Rubriche

Copia privata, il decreto Franceschini

Pubblicato in GU il 7 luglio

Copia Privata: il decreto del Ministro Franceschini in GU il 7 luglio

Redazione Ansa

Preceduto da mesi e mesi di rinvii e di infuocate polemiche e poi firmato il 20 giugno, il decreto (che e' triennale e avrebbe dovuto essere rinnovato gia' da dicembre 2012) aggiorna le quote per la cosiddetta 'copia privata', ovvero gli importi che secondo una legge del 2003 derivata da una direttiva Ue devono essere applicati a spese dei fabbricanti e degli importatorialle memorie di massa, una volta soprattutto dvd e chiavetteusb, oggi smartphone, tablet e computer. 

Il testo licenziato dal ministro, passato alla Corte dei Conti e pubblicato il 7 luglio in Gazzetta Ufficiale prevede che queste tariffe, che in Francia e Germania sono molto piu' alte (anche se i produttori fanno notare che in Spagna e in Gran Bretagna non si pagano proprio) salgano quindi anchein Italia passando - per il prossimo triennio - dagli 0,90 euro (smartphone) o 1,90 euro (tablet) fissati nel 2009 a tariffe modulari che vanno da un minimo di 3 euro per dispositivi finoad 8Gb di potenza ad un massimo di 4,80 euro oltre i 32 Gb, 5,20 per i computer, secondo un sistema che si richiama al modello francese.

Il ministero sottolinea la distanza con le tariffe di altri paesi europei come Francia e Germania, dove per unosmartphone da 16Gb si pagano rispettivamente 8 euro (Francia) e 36 euro (Germania) e per un tablet, sempre da 16 Gb, 8,40 euro (Francia) e 15,18 euro (Germania).  

Il ministro Franceschini ha piu' volte ricordato di aver applicato ''doverosamente una norma di legge vigente" e di aver "anche ricostituito il tavolo tecnico che dovra' monitorare l'evoluzione e le tendenze del mercato e che, entro 12 mesi, verifichera' lo stato di applicazione di questo provvedimento''.

Dopo l'appoggio incassato al momento della firma del decreto da gran parte del mondo della cultura, da Verdone all'Oscar Sorrentino, al ministro è arrivato un assist dal mondo della musica."Attaccare l'adeguamento delle tariffe sull'equo compenso e' dare un ennesimo schiaffo alla creativita'', alla cultura italiana e alla sua indipendenza'', scrivono insieme Caterina Caselli, Paolo Conte, Dori Ghezzi, Francesco Guccini, Raphael Gualazzi ed Ennio Morricone.  

Leggi l'articolo completo su ANSA.it