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Google, con instabilità globale aumenta il rischio hacker

Jeff Reed, da divisione Cloud soluzioni per proteggere aziende

Google logo a Berlino

Redazione Ansa

Il prosieguo del lavoro da remoto, l'ascesa nell'utilizzo del cloud e la cyberwar cresciuta nel conflitto tra Russia e Ucraina, stanno accentuando l'attenzione delle aziende nel dotarsi di soluzioni di cybersecurity all'avanguardia. Come dimostrano le analisi delle compagnie del settore, da febbraio ad oggi sono aumentati i tentativi di violazione alle organizzazioni grandi e piccole, appartenenti a industrie differenti. "La situazione internazionale è oggi molto complessa" afferma Jeff Reed, Vice President of Product, Cloud Security di Google Cloud, che ha tenuto con un numero ristretto di giornalisti un incontro per anticipare le novità software dedicate alla protezione delle aziende, lanciate oggi alla conferenza Google Cloud Next 22. "Come Google Cloud vediamo, ogni anno, un aumento degli attacchi ma è evidente che l'instabilità che l'Europa vive rende lo scenario della difesa informatica ancora più centrale - afferma - Per questo utilizziamo tecnologie come l'intelligenza artificiale per migliorare gli strumenti di difesa, cercando di essere sempre un passo avanti ai criminali".

Secondo il manager, sin dallo scoppio del Covid, gli attori malevoli hanno sfruttato la crescente paura delle persone sulla pandemia per creare campagne di phishing ad-hoc e cercare di fare più vittime. "Con lo smart working poi la situazione è andata anche peggiorando - osserva Reed - Alcune dei controlli sulla rete che venivano svolti in ufficio sono tutto d'un tratto spariti, quindi vi è stato bisogno di ripensare le metodologie di difesa, andando oltre il tradizionale perimetro aziendale e difendendo, ad esempio, non solo i computer dei dipendenti ma anche le loro connessioni e accessi da remoto". Gli investimenti nel settore della sicurezza hanno subito un'accelerazione significativa anche per Google, che ha acquisito sotto il cappello della divisione Cloud la società Mandiant, un nome noto nel panorama della cybersecurity. "Abbiamo speso oltre 5 miliardi di dollari e siamo già entusiasti dei risultati ottenuti - spiega il manager - Mandiant possiede un archivio di informazioni sulle minacce unico, visto che si tratta di una delle organizzazioni principali al mondo nel campo delle rilevazioni degli incidenti e relative misure di risposta".

Molti degli annunci di oggi sono la diretta conseguenza dell'integrazione delle competenze di Mandiant nelle piattaforme di Google Cloud, ad esempio con il lancio di Chronicle Security Operations, una suite pensata per identificare le minacce e rispondere rapidamente. Oltre a Chronicle, Google Cloud ha presentato anche Confidential Space, per la collaborazione di vari team sui dati con la sicurezza che questi restino al sicuro e lontani da occhi indiscreti. La soluzione si basa su un progetto del 2020, Confidential Virtual Machines, usato ancora oggi da compagnie come AstraZeneca per le analisi avanzate di ricerca clinica. L'ultimo tassello è focalizzato sulla catena di fornitura. "Per aiutare i nostri clienti a migliorare la sicurezza della supply chain abbiamo sviluppato Software Delivery Shield - conclude Jeff Reed - Si tratta di una soluzione che offre un insieme di funzionalità per consentire agli sviluppatori di realizzare applicazioni cloud sicure.

Abbiamo visto quanto la catena di fornitura sia risultata fondamentale durante la pandemia, per consentire il prosieguo nella produzione di beni più o meno essenziali. È indubbio che presto le attività dei criminali potranno prendere di mira anche tale ambito. Ed è qui che ci faremo trovare pronti".

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