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Mercato dei chip,Samsung potrebbe aumentare costi produzione

Bloomberg,incrementi fino al 20% con impatto sui prodotti finali

Redazione Ansa

Mentre la carenza di semiconduttori non sembra poter rientrare nel breve, Samsung sta valutando la possibilità di aumentare i costi di produzione per i chip che realizza in casa tramite la divisione Foundry. Lo afferma Bloomberg, spiegando che tale mossa potrebbe avere un forte impatto sui prodotti finali acquistati dai consumatori, sia a marchio della coreana che dei partner, clienti dell'hardware fornito dal colosso di Seul.

L'intenzione di aumentare le richieste economiche, fino al 20% del costo odierno, sarebbe la risposta all'impennata generale dei prezzi, inclusi quelli per i materiali grezzi e la logistica nella filiera produttiva. L'aumento finale porterebbe le aziende che usano i semiconduttori di Samsung nei loro prodotti a dover pagare tra il 15% e il 20% in più per avere gli stessi chip di prima. Samsung, quale attore importante nel settore dei semiconduttori, produce processori per un'ampia gamma di settori, dagli smartphone agli archivi di memoria, ma anche apparecchiature professionali in ambito medico.

Come sottolinea Bloomberg, un sovrapprezzo alla fonte porterà inevitabilmente ad un aumento di tutti i prodotti che utilizzano tecnologie Samsung. La scorsa settimana, un rapporto di DigiTimes affermava che Taiwan Semiconductor Manufacturing, meglio conosciuta come Tsmc, una delle più grandi aziende di produzione chip a livello globale, alzerà i prezzi dei semiconduttori tra l 5% e il 9% nel 2023. "Con i costi in aumento su tutto, dall'energia alle attrezzature, materiali e merci, questa è una mossa inevitabile per Samsung", ha affermato Masahiro Wakasugi, analista di Bloomberg Intelligence.
   

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