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Attacchi ransomware, nel 2021 richieste riscatti fino 50 mln

Ricerca, pagamenti mediamente sui 570mila dollari

Redazione Ansa

Nel 2021 la richiesta più alta in assoluto di riscatto per un attacco ransomware è stata di 50 milioni di dollari, contro i 30 milioni di dollari dello scorso anno. I pagamenti effettuati invece si aggirano mediamente sui 570.000 dollari, con un aumento dell'82% rispetto all'anno precedente che a sua volta aveva visto un aumento del 171% rispetto al 2019. Sono i dati forniti dal team di ricerca Unit 42 di Palo Alto Networks.

Uno degli attacchi più noti ha colpito la società di informatica Kaseya, a cui erano stati inizialmente chiesti l'equivalente di 70 milioni di dollari in Bitcoin, poi scesi a 50 milioni di dollari; l'ultimo pagamento confermato per un attacco ransomware è stato invece è di 11 milioni di dollari, da parte di JBS Foods per il gruppo REvil.

Secondo gli esperti di sicurezza, i prezzi si sono alzati perché i cyber criminali hanno iniziato a sfruttare il sistema della doppia estorsione, ('double extortion'): per le vittime non si tratta solo di recuperare i dati criptati ma anche di evitare che vengano diffusi al pubblico. Lo scopo è mettere sotto pressione le vittime il più possibile per portarle a pagare. E queste, spiega Palo Alto Networks, non sono solo grandi multinazionali ma anche realtà più piccole che magari non hanno investito molto in cybersicurezza.
   

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