(ANSA) - BRUXELLES, 11 LUG - La concessione a Open Fiber dei
servizi concernenti la rete a banda ultralarga in varie regioni
italiane non viola il diritto Ue. E' quanto ha stabilito la
Corte di giustizia europea sul ricorso di Tim che, a seguito
della fusione di Open Fiber con Metroweb, denunciava
'alterazioni' nella gara pubblica indetta nel 2016 dal ministero
dello Sviluppo economico.
Telecom a suo tempo si era
rivolta alle giurisdizioni amministrative italiane ritenendo
illegittima l'aggiudicazione dell'appalto a Open Fiber poiché la
fusione con Metroweb (società che si era prequalificata alla
procedura di gara per poi ritirarsi), avvenuta in virtù di un
accordo stipulato prima del termine per la presentazione delle
offerte e approvato dalla Commissione europea il 15 dicembre
2016, avrebbe alterato l'identità giuridica delle offerte e gli
scenari competitivi.
Chiamati in causa dal Consiglio di Stato, i giudici di
Lussemburgo hanno constatato invece che Open Fiber ha mantenuto
la sua identità giuridica e, sotto il profilo sostanziale, si è
semplicemente verificato un aumento del suo capitale sociale.
Sia Open Fiber sia Metroweb, inoltre, si erano prequalificate
per la gara pubblica e avevano quindi dovuto rispettare i
medesimi requisiti. Nessuno dei due, pertanto, ha ricevuto
favoritismi durante la procedura. Quindi, conclude la Corte "non
è stato violato il principio, posto dalla direttiva sugli
appalti pubblici, della parità di trattamento delle imprese
partecipanti alla selezione".
Corte Ue, legittima banda a Open Fiber
Fusione con Metroweb non altera gara d'appalto