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Vestiti ricaricano batterie smartphone, c'è tessuto ad hoc

Si chiama Mxene, messo a punto da Università Melbourne

Mxene (Deakin University di Melbourne)

Redazione Ansa

SYDNEY - E' l'incubo dei tante persone nel mondo che hanno sviluppato dipendenza dal telefonino: restare con la batteria quasi scarica e senza un caricabatterie in vista. Una nuova scoperta australiana potrà permettere di immagazzinare nell'abbigliamento l'energia necessaria alla ricarica, grazie ad un nuovo tipo di tessuto che accumula energia proprio come una batteria. Il tessuto è sviluppato da scienziati della Deakin University di Melbourne: è stato chiamato MXene, è flessibile, fortissimo e superconduttivo.

E' formato di nanomateriale artificiale composto di un singolo strato di atomi di carbonio e di titanio, 50 mila volte più sottile di un capello umano. Il suo inventore, Shayan Seyedin dell'Institute for Frontier Materials dell'università, lo paragona a "una via di mezzo fra ceramica e metallo".

Il MXene non può contenere carica quanto una batteria, ma la può rilasciare molto rapidamente. Poiché il voltaggio è basso non vi è rischio che prenda fuoco. Seyedin prevede che si possa incorporare in piccole parti del vestiario, ad esempio nel rivestimento di una tasca e collegarlo con un caricabatterie senza fili. Basterà infilare in tasca il telefonino e comincerà rapidamente a ricaricarsi. Al momento lo MXene è ancora troppo costoso da produrre per arrivare nei negozi, ma la ricerca continuerà per arrivare a quantità elevate e prezzi contenuti.
   

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