Tennis

A Roma crolla Djokovic, 'la borraccia? mi ha influenzato'

E Sinner può diventare n.1 a Parigi senza la finale del serbo

Redazione Ansa

La caduta dei re adesso è completa. Dopo i forfait di Alcaraz e Sinner, l'eliminazione di Nadal, ora è toccato a Novak Djokovic. Il n.1 del mondo crolla a Roma in due set contro il cileno Alejandro Tabilo al terzo turno mettendo a repentaglio la prima posizione del circuito e rimandando ancora l'appuntamento con il primo titolo del 2024.

 

Nel frattempo gli Internazionali, giorno dopo giorno, si spogliano dei protagonisti principali, aumentando le chance di Daniil Medvedev di bissare il successo dello scorso anno. Ma intanto Novak esce tra i fischi e i "buu" del tifo romano, deluso per il ko del serbo che in conferenza non riesce a spiegarsi i motivi della sconfitta.

Non esclude nemmeno che l'incidente della borraccia possa aver influito. "Non saprei, devo verificarlo, ma potrebbe essere", risponde a chi glie lo chiede. E poi ancora: "Di certo la condizione era diversa. Ieri ho fatto un semplice allenamento, non sentivo niente, ma non mi sentivo nemmeno come le altre volte. Oggi, sotto forte stress, è stato piuttosto brutto, non in termini di dolore, ma in termini di equilibrio. Non avevo alcuna coordinazione. Ero un giocatore completamente diverso da quello di due sere fa". Tornando sulla dinamica dell'incidente parla di semplice "sfortuna" e di un episodio "accidentale", ma che "sicuramente mi ha influenzato molto".

Intanto tra due settimane ci sarà il Roland Garros, e se "la mentalità sarà la stessa di sempre", per vincere "dovrò alzare il mio gioco", ha concluso Djokovic che, uscendo al terzo turno di Roma, mette a rischio anche la posizione numero uno. Già, perché se non dovesse fare almeno finale a Parigi, Sinner potrebbe diventare il nuovo re del circuito anche senza scendere in campo nel secondo slam dell'anno.

Al primato, però, ambisce anche Medvedev che, come Jannik, al Roland Garros difenderà pochissimi punti, ma che a differenza dell'azzurro dovrà fare almeno finale a Roma e vincere a Parigi. Difficile, ma non impossibile. Soprattutto nella Capitale dove di big non ne sono rimasti tantissimi. C'è Grigor Dimitrov che ha superato in due set Terence Atmane, oltre Stefanos Tsitsipas e Taylor Fritz.

Tutti candidati potenziali alla vittoria finale, che giocheranno domani così come Stefano Napolitano, mentre oggi è caduto Francesco Passaro, costretto ad arrendersi al terzo set contro il portoghese Nuno Borges nonostante abbia avuto anche un match point a disposizione. "E' l'unica cosa su cui recrimino - ha spiegato alla fine l'azzurro -. Ma al primo turno ne avevo annullati due e venivo da 4-5 partite dure, sono comunque contento di come ho affrontato i momenti difficili e gestito i tie-break".

Non ci sono più italiane, invece, nel tabellone femminile che però fino a questo momento vive sicuramente di meno sorprese. Ancora in corsa, infatti, sia la n.1 Wta, Iga Swiatek, che chi la insegue, Aryna Sabalenka. Se i pronostici dovessero esser confermati la sfida avverrebbe solo in finale.

Per la bielorussa, che oggi ha vinto in due set contro l'ucraina Yamstremska, il torneo di Roma è quello che sogna di vincere da quando era piccola. "Ogni volta che ho perso qui mi sono sentita tristissima, come in una sconfitta in uno Slam", le parole della Sabalenka, di nuovo a caccia del primo titolo sul rosso di Roma.

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