Tennis

Caso Peng, Djokovic con la Wta Sospesi tornei di tennis in Cina

Djokovic appoggia decisione. Pechino: 'Non politicizzare lo sport'

Redazione Ansa

La Women's Tennis Association (Wta), l'associazione che riunisce le giocatrici professioniste di tennis di tutto il mondo, "sospende tutti i tornei in Cina" a seguito del caso della tennista Peng Shuai. Lo riferisce un funzionario dell'organizzazione, citato dall'Afp. La vicenda della 35enne tennista cinese, ex numero uno del mondo nel doppio femminile, è stata al centro di polemiche e preoccupazioni a livello internazionale dopo la sua scomparsa dalla scena pubblica per settimane, a seguito di una denuncia via social di abusi sessuali da parte dell'ex premier Zhang Gaoli, di 40 anni più anziano di lei, con cui ha intrattenuto una relazione. La Wta si era già detta insoddisfatta delle rassicurazioni giunte da Pechino, compresa la videoconferenza di Peng con il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Thomas Bach.  Anche il numero uno del tennis mondiale, Novak Djokovic, si è detto d'accordo con la decisione della WTA. "Appoggio pienamente la posizione della WTA perché non abbiamo abbastanza informazioni su Peng Shuai e sulla sua salute", ha detto Djokovic a margine della Coppa Davis. "La sua salute è della massima importanza per il mondo del tennis - ha proseguito -. Non si tratta solo di lei, potrebbe essere chiunque, un giocatore o una giocatrice, una cosa del genere non deve accadere".

I media di Pechino contro la Wta: "L'Associazione sta costringendo Peng Shuai a sostenere l'attacco dell'Occidente al sistema cinese, privando la libertà di espressione di Peng Shuai e chiedendo che la descrizione della sua situazione attuale soddisfi le loro aspettative", ha scritto su Twitter Hu Xijin, direttore del Global Times. La Wta si era detta insoddisfatta delle rassicurazioni di Pechino su Peng, autrice di una denuncia di abusi sessuali contro l'ex vice premier Zhang Gaoli.     La Cina "si oppone con forza alla politicizzazione dello sport" in merito alla decisione della Wta, fa sapere il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin. 

 

 

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