Nuoto

ANSA/ Abusi sessuali e aborti,l'incubo dell'ex del nuoto Usa

Ehekircher denuncia ex coach e federazione: 'io non ascoltata'

Redazione Ansa

(ANSA) - LONDRA, 28 AGO - I sogni a cinque stelle di una bambina trasformatisi in un incubo ad occhi aperti, tra violenze fisiche, abusi mentali e due gravidanze indesiderate, quando ancora era minorenne, entrambe causate dal suo allenatore. Ma quando Sarah Ehekircher ha chiesto giustizia, denunciando le angherie subite per anni, il suo grido d'accusa è stato colpevolmente ignorato da tutti, a cominciare dalla Federenuoto statunitense, che nel 2010 aveva archiviato il suo caso per mancanza di riscontri.
    Solo adesso, l'ex promessa del nuoto a stelle e strisce, specialista dei 100 rana e prima ai campionati del Colorado, è riuscita ad imbastire una causa civile, chiamando in causa anche Usa Swimming, che per troppo tempo ha chiuso un occhio, o forse due, sulle molestie - fisiche e mentali - di cui spesso si sono macchiati i tecnici federali. Come testimoniano tre cause, molto simili al caso di Ehekircher, intentate a giugno presso Usa Swimming e vari club e allenatori.
    E' stata la stessa Ehekircher a ricordare nei dettagli la sua storia, in un lungo articolo pubblicato dal Guardian. Nel quale ha raccontato gli inizi promettenti in vasca a 12 anni, la prematura perdita della madre quando ancora era una ragazzina, la dipendenza dall'alcol dal padre che presto l'ha cacciata di casa per sposarsi con un'altra donna. Fino all'invito del suo allenatore dell'epoca, Scott MacFarland, che le ha aperto le porte di casa, un piccolo appartamento con una sola camera da letto: "Avevo 17 anni e vivevo con un uomo di 34 anni, ma per nessuno si trattava di una stranezza, erano tutti troppo concentrati sui propri obiettivi", scrive oggi Sarah.
    Presto vittima degli abusi mentali del suo coach, che la pesava di continuo. Violenze psicologiche quotidiane alle quali dopo qualche settimana si sono aggiunte le attenzioni sessuali indesiderate di MacFarland. "A 17 anni ho dovuto abortire una prima volta, trascorsi solo 10 mesi ed ho subito una seconda interruzione di gravidanza". MacFarland continua a negare le violenze, sostenendo che si sia sempre trattato di rapporti consenzienti, consumati dopo il compimento del 18esimo anno dell'atleta. Una versione che stride con il racconto di Sarah, che accusa anche la Federnuoto di negligenza. "Fino ai primi anni 2000 le relazioni tra giovani atlete e i loro rispettivi coach non erano vietate, e tanto meno scoraggiate. Quando ho raccontato per la prima volta ad un dirigente federale la mia storia, mi è stato suggerito di dimenticare e andare oltre".
    Ignorate per anni le sue accuse, finalmente il suo caso ha trovato legittimità nella nuova legge della California che consente alle vittime di abusi sessuali nell'infanzia di intentare azioni legali fino a cinque anni dopo la scoperta dell'abuso, o fino a quando la vittima non compie 40 anni.
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it