F1

Formula 1: Rosberg titolo vicino, in Messico primo match-point

"Ci penso, ma mio obiettivo è essere concentrato per vincere"

Nico Rosberg e Lewis Hamilton (a destra)

Redazione Ansa

Tre gare alla fine, 26 punti di vantaggio e 75 in palio per il primo posto. Sono i numeri che rimbalzano nella testa di Nico Rosberg alla vigilia del Gran premio del Messico. Già domenica, sul circuito dove vinse nel 2015, la matematica gli riconosce un match-point per prendersi il primo titolo mondiale in Formula 1 e ripercorrere così le orme del papà Keijo Erik Rosberg, detto Keke, iridato con la Williams nel 1982. A patto che tagli il traguardo per primo e Lewis Hamilton, compagno in Mercedes e da tempo unico rimasto a contendergli la gloria, non raccolga nemmeno un punto. Ago della bilancia potrebbe essere la Ferrari, ancora a caccia del primo successo stagionale e desiderosa di tornare sul podio, anche per riscattare la scorsa edizione, quando sia Vettel che Raikkonen si dovettero ritirare. Per il 31enne Rosberg, nato 31 anni fa a Wiesbaden, l'occasione è ghiotta, anche se non facile da cogliere. "Non sarei umano se non ci pensassi - ha ammesso nella conferenza stampa dei piloti - ma voglio continuare a regolarmi come ho fatto fin'ora. Per ottenere le migliori prestazioni so che devo concentrarmi su quello che dipende da me, su ciò che è sotto il mio esclusivo controllo. E conquistare il titolo Mondiale già in Messico non lo è. Devo preoccuparmi solo di vincere".

Seguendo questa filosofia ("mi concentro su una gara alla volta") "è stata una stagione entusiasmante". Nonostante la rivalità con Hamilton, l'atmosfera nel team "è molto bella - ha assicurato Rosberg - ad esempio, domenica scorsa ad Austin abbiamo fatto una bella festa con ingegneri e meccanici. C'è un grosso senso di squadra, tutti remano nella stessa direzione e tutti sono entusiasti. Le dinamiche tra me e Lewis? Non ci penso molto, diciamo che è una relazione intensa, ma quotidianamente fatta di rapporti amichevoli". "Il Mondiale sarebbe un sogno d'infanzia che si realizza - ha detto ancora - ma per me questo fine settimana l'importante è vincere il gp del Messico". Secondo Bernie Ecclestone lui non è un personaggio e se vincesse non ci sarebbe nulla da scrivere. "Ho parlato con Bernie e mi ha assicurato di non aver detto proprio queste cose - ha commentato Rosberg - Mi concentro sul mio lavoro. Ed a chi sussurra che il Mondiale lo stia vincendo grazie ai guai tecnici di Lewis, ha risposto: "Io penso a vincere le gare, non a cambiare l'opinione delle persone".

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