Ciclismo

Giro 2017: Cairo, giusto l'arrivo a Milano

Presidente Rcs: 'Niente dietrologie su corsa n.100 scelta autonoma'

Redazione Ansa

'Non ci sono dietrologie da fare: si tratta di una decisione presa da un'azienda in maniera autonoma, tenendo conto che il Giro già in 70 occasioni è arrivato a Milano. Nel giorno del suo centenario mi sembrava giusto concludere ancora una volta lì e non a Roma'. Urbano Cairo, presidente di Rcs, al telefono con l'ANSA, nega che ci siano state 'pressioni' sulla definizione del percorso della corsa Rosa dell'anno prossimo dopo il 'no' della Giunta Raggi alla candidatura olimpica. "Non diciamo cose assurde - aggiunge - io non sono certo il vendicatore delle candidature olimpiche mancate. La nostra è un'azienda seria, privata, quotata in Borsa, che ha una manifestazione importantissima alla quale sono affezionati tutti gli italiani e non usa certo il suo percorso per logiche di altro tipo". 

Malagò, con candidatura avrei portato Giro a Roma - "Con la candidatura ai Giochi del 2024 il Giro dell'anno prossimo sarebbe finito a Roma, questo è quello che so io. Venendo meno Roma 2024, nessuno dal Campidoglio mi ha più chiesto aiuto o detto nulla, ho appreso ieri con stupore dal sindaco Sala che l' ultima tappa arriverà a Milano". Giovanni Malagò, presidente del Coni, commenta così la ricostruzione realizzata dal Fatto Quotidiano in prima pagina oggi della definizione del percorso della corsa in Rosa dopo una trattativa durata a lungo tra Rcs e il delegato del Campidoglio Frongia e la sindaca Raggi. "Con la candidatura - aggiunge Malagò - questo l'avrei impedito". 
   

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