Calcio

Calcio: morto Cesar Luis Menotti, il ct dell'Argentina che vinse i Mondiali del '78

"El flaco" aveva 85 anni. La notizia è stata diffusa dalla federcalcio argentina

Redazione Ansa

Luis Cesar Menotti, commissario tecnico della nazionale argentina che vinse i Mondiali di casa, nel 1978, è morto all'età di 85 anni. Lo rende noto via social la federcalcio argentina. Menotti non era in buone condizioni di salute dall'agosto dell'anno scorso, quando aveva avuto un malore in casa.  

Menotti, come si intuisce dal suo cognome, faceva parte di una famiglia che aveva origini italiane, di Ancona come disse lui una volta, e dopo la carriera da calciatore fra Rosario Central, Racing, Boca Juniors e in Brasile con il Santos, cominciò ad allenare nei primi anni Settanta, portando l'Huracan a uno storico titolo.

Così nel 1974 gli venne affidata la guida della nazionale con cui quattro anni dopo vinse, in casa, la prima Coppa del Mondo nella storia dell'Albiceleste. Il tutto, prima dell'inizio del torneo, fra le polemiche per la mancata convocazione del giovanissimo (17 anni) ma già fenomenale Diego Armando Maradona.

"E' troppo giovane", disse Menotti di Diego, con il quale vinse l'anno successivo, nel 1979, il Mondiale under 20, mentre alla guida della nazionale maggiore rimarrà fino al 1982. Poi varie esperienze a livello di club, anche in Europa: Barcellona, Atletico Madrid e, nel 1997, la Sampdoria in Italia, che però lo esonererà dopo appena 8 giornate.

Però 'El Flaco', soprannome che per lui era quasi un marchio di fabbrica, si era fatto apprezzare anche fuori dal campo, quando in piena dittatura firmò la richiesta che chiedeva la pubblicazione dei nomi e del luogo in cui si trovavano 'i 'desaparecidos'. Assieme a lui, unico uomo di calcio a firmare, sottoscrissero l'appello intellettuali e personalità come Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares, Oscar Alende, Raúl Alfonsín, Hermenegildo Sábat ed Ernesto Sabato.

Quel testo suscitò così tanta rabbia tra i militari che i generali chiesero la cacciata dei Menotti. "E' l'allenatore della Nazionale, non posso licenziarlo", lo difese il presidente della federcalcio Julio Grondona, che poi, in privato, rimproverò 'El Flaco' per la sua decisione: "nessuno conosce Borges - gli disse - , tu invece sei Menotti".

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