Calcio

Spalletti: 'Napoli dei miracoli ha fatto vincere anche me' 

Sorrentino: "Maradona ha detto come fare e lo abbiamo fatto" 

Redazione Ansa

C'è uno scudetto da festeggiare con tutto l'amore di Napoli al Maradona, oggi, e in Piazza del Plebiscito il 4 giugno. Ma c'è anche un futuro pieno di incognite per la squadra. Che oggi, però, vuole solo godersi una serata magica davanti ai 50.000 del Maradona. "Ora me ne andrei in giro per tutte le bellissime piazze della città, perché abbiamo vinto davvero", dice il tecnico azzurro Luciano Spalletti, finalmente libero di festeggiare fino in fondo un popolo e una città che ama. "Ho visto la bandiera con il mio volto, non mi era mai successo. Sto cercando chi l'ha fatta, la vorrei comprare", sorride, godendo ancora di più la fine di quell'attendere che aveva definito 'trezziare', in napoletano. La vittoria porta la firma di Osimhen che sbaglia un rigore e si prende poi la palla per tirare e infilare il secondo: "Ho parlato con Zielinski - spiega - dopo aver sbagliato il primo rigore, volevo rimediare. E' una bella sensazione aver segnato. Io resto focalizzato anche su corsa a capocannoniere, cercherò di fare più gol possibili e forza Napoli sempre!".

La gioia si prende tutto al Maradona, dove Paolo Sorrentino - che fisserà questi momenti in un suo prossimo film - ha vissuto la partita a bordo campo: "Questo scudetto - ha detto entrando sul terreno di gioco al coro 'Diego Diego' - è accaduto perché Maradona ci ha detto come si fa e noi l'abbiamo fatto". A festeggiare anche chi ha costruito in estate questo Napoli da 26 vittorie sulle 34 partite giocate, Cristiano Giuntoli. "Ringrazio il presidente De Laurentiis - ha detto il ds - che mi ha cambiato la vita e sarò sempre riconoscente. Ringrazio la mia famiglia e mio papà che non c'è più che ha sempre creduto in me. E al popolo napoletano dico un'ultima cosa, non vi preoccupate del futuro, sono otto anni che sto qui, sento chi va via e chi rimane, nelle mani di Aurelio non c'è problema e ci sarà sempre un grande Napoli. Grazie a tutti". Un grazie che potrebbe far pensare anche a un possibile addio di Giuntoli, ancora da decidere. Così come il futuro di Spalletti resta un dubbio di cui il tecnico parla, sollecitato dai giornalisti. "Avevano l'opzione per il prossimo anno e l'hanno esercitata. Li ringrazio di avermi avvisato di averla esercitata. Poi ci sarà del tempo e ci sono ancora partite per la fine del campionato. Il mio dialogo con De Laurentiis c'è sempre stato. Non stiamo facendo il processo di quando è arrivata questa comunicazione, è andata così. Da un punto di vista mio penso sempre che ci si debba parlare, per andare a creare quello che può essere più importante per il Napoli. Per il futuro i presupposti restano di avere una squadra forte. Giuntoli sta già lavorando per anticipare i tempi".

Poi il tecnico, finita la conferenza stampa, entra in campo a salutare il Maradona: "Napoli è la città dei miracoli se siete riusciti a far vincere il campionato anche a me! Se esistesse il modo di trasformare la felicità e l'amore di stasera in energia potremmo illuminare tutti gli stadi di serie A. Grazie Napoli grazie tifosi, siete stati tutti protagonisti di questa fantastica storia, vi voglio bene assai". Oggi insomma vince l'amore per il Napoli, del futuro si parlerà. Anche De Laurentiis dimostra solo il suo coinvolgimento emotivo: "Questo scudetto - dice - va dedicato in ordine alfabetico alla Curva A, alla B, ai Distinti, alla Nisida, alla Posillipo, all'Autorità e ai Disabili, a tutti i tifosi napoletani che sono a casa, in Campania, in Italia e nel mondo".

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