Calcio

Juventus, Agnelli lascia. Si dimette l'intero cda. Gianluca Ferrero sarà presidente

Decisione presa durante un consiglio straordinario

Redazione Ansa

L'intero cda della Juventus si è dimesso ieri sera. La decisione presa all'unanimità deriva dal coinvolgimento nell'indagine Prisma per falso in bilancio e dalle contestazioni della Consob. Andrea Agnelli lascia la presidenza dopo 12 anni. E' Gianluca Ferrero, commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società, l'uomo che Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla la Juventus, indicherà come presidente della società bianconera. Ferrero - spiega Exor - possiede una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie, oltre a una genuina passione per il club bianconero, che lo rendono la persona più adeguata a ricoprire l'incarico. Exor comunicherà la lista completa dei candidati per il rinnovo del cda entro i termini di legge., cioè 25 giorni prima dell'assemblea del 18 gennaio.

"Le dimissioni in massa del cda della Juventus rappresentano un'assunzione di responsabilità, quindi esprimiamo un giudizio positivo sulle dimissioni perché sono un atto opportuno, anche a difesa del grande patrimonio rappresentato dal club, che va ben oltre - per la sua storia e ci auguriamo per il suo futuro - di chi lo ha gestito, inizialmente con merito per certi versi, poi sarà la magistratura che dovrà valutare e noi doverosamente siamo a lato. Questo è il momento della riflessione e dell'attesa". Lo ha detto il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, parlando con i cronisti a Bruxelles.

Colpo di scena alla Juventus. L'intero consiglio di amministrazione, a partire dal presidente Andrea Agnelli, si è dimesso in serata. Una decisione maturata al termine di una lunga riunione del cda straordinario convocato nel pomeriggio alla Continassa. Nella documentazione esaminata dal consiglio "i nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti incaricati ai fini della valutazione delle criticità evidenziate da Consob sui bilanci della società al 30 giugno 2021"; in giornata il consiglio bianconero ha "nuovamente esaminato le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati dalla società di revisione Deloitte&Touche". Finisce così l'era di Agnelli, 12 anni alla guida della società, con nove scudetti consecutivi, altri trofei, due finali di Champions, un colpo clamoroso come l'ingaggio di Cristiano Ronaldo. E poi la parabola discendente con l'inchiesta sui bilanci, nel mirino dei magistrati, le 'manovre stipendi' e le plusvalenze e le critiche della Consob. Un periodo tormentato, con i conti pesantemente in rosso, -253 milioni quest'anno dopo la perdita di 209 dell'esercizio precedente, e molto amaro anche sul campo con la squadra eliminata dalla Champions League già nella fase a gironi e lontanissima dalla capolista Napoli in campionato.

E i mugugni del tifosi, critici verso la dirigenza soprattutto per la scelta di riaffidare la squadra al tecnico Allegri. Passaggi, quelli giudiziari, con le perquisizioni della Guardia di Finanza, e di Borsa, che hanno fatto rinviare per due volte l'assemblea degli azionisti, slittata prima da fine ottobre al 23 novembre e poi al 27 dicembre. Un campanello d'allarme che qualcosa di insolito stava succedendo. La dirigenza, che aveva già presentato le sue contro-deduzioni all'organo di vigilanza della Borsa, si è convinta a rivolgersi ad altri esperti. Ed è proprio dalle accuse della Procura di Torino e dalle osservazioni della Consob che è partita la lunga riflessione che ha portato il cda bianconero a presentare le dimissioni chiedendo al solo amministratore delegato Maurizio Arrivabene di restare nel suo ruolo nella fase-ponte fino al 18 gennaio 2023, quando è stata convocata l'assemblea degli azionisti che dovrà approvare il nuovo cda. Ma nel club bianconero, sempre considerato un blocco granitico, è venuta meno la compattezza dice a chiare lettere lo stesso Agnelli nella lettera aperta diffusa in serata nel pieno del ciclone: "Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento - ha scritto il presidente bianconero - bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita". Si apre quindi una nuova era nella storia della Juventus. Se nel passaparola dei tifosi prendono quota i nomi di Del Piero e Chiellini, mentre crescono le voci su un ruolo per Alessandro Nasi, il primo passo è la nomina di Maurizio Scanavino direttore generale, un incarico che gli ha conferito il cda dimissionario "al fine di rafforzare il management della società". Scanavino, tuttavia, manterrà le sue cariche nel gruppo Gedi, di cui è amministratore delegato.


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Prima che il cda intero decidesse di lasciare, ci sono state le dimissioni di Daniela Marilungo, "consigliere non esecutivo e indipendente della società" e membro del Comitato Controllo e Rischi e del Comitato ESG (environmental social and corporate governance). "La dottoressa Marilungo - si legge nella nota diffusa in serata dalla Juventus - ha motivato le sue dimissioni sostenendo l'impossibilità di esercitare il proprio mandato con la dovuta serenità e indipendenza anche, ma non solo, per il fatto di ritenere di non essere stata messa nella posizione di poter pienamente 'agire informata' a fronte di temi di sicura complessità. Il consiglio di amministrazione ha preso nota dei commenti della dott.ssa Marilungo, non condividendoli".
Un gruppo di giornalisti e qualche ultrà bianconero, si sono ritrovati davanti al quartier generale della Juventus alla Continassa, a tarda sera dopo le dimissioni dell'intero consiglio di amninistrazione. La sede della società, con le luci interne illuminate come di consueto, è ormai deserta. A uscire per ultimi sono stati i collaboratori dello staff del presidente.
"Finalmente una buona notizia". "Torneremo belli come eravamo. Avanti Curva Sud". E ancora: "Finalmente tutti fuori ora aspettiamo le dimissioni di Allegri. Torneremo". Corre sulle pagine social degli ultras Curva Sud Juventus lo stato d'animo della tifoseria bianconera dopo la notizia delle dimissioni del Cda e del presidente Andrea Agnelli. Tra le frange più oltranziste della curva dell'Allianz Stadium e il club da tempo non corre buon sangue, soprattutto dopo che la società bianconera aveva segnalato alle forze dell'ordine gli atteggiamenti dei gruppi violenti dei gruppi ultras, finiti poi nell'inchiesta Last Banner che ha portato alla condanna dei leader storici della Curva Sud. Sulla pagina ufficiale degli ultras è apparsa in queste ore solo una foto con il settore al completo di striscioni come Drughi e Tradizione. Sotto i commenti, a decine, in cui viene rimarcato il fatto che senza il presidente Agnelli ora si potrà tornare in curva. "La curva sud gioisce". "Finalmente una buona notizia, fino alla fine".
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