Calcio

Generazione zero mondiali, 'Il 2026? E' lontano...'

"Era un dovere almeno partecipare. Ora seguiremo meno l'Italia"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 MAR - I ragazzi nati tra il 2006 e il 2007 non hanno ricordi di un'Italia calcistica protagonista alla fase finale di un Mondiale. Lo garantiscono Giacomo, studente del primo anno del liceo sportivo dell'Acqua Acetosa a Roma, insieme a Federico e Massimo, che frequentano il secondo anno. "Io il Mondiale 2014 in Brasile non me lo ricordo", ammette Giacomo, che all'epoca aveva appena sette anni, e ora se tutto va bene dovrò aspettarne altri quattro per vedere la nazionale in Coppa del Mondo. Vuoto mentale anche per Federico, mentre per Massimo il primo flop calcistico della sua giovane vita è abbastanza vivido. "Prima la sconfitta col Costa Rica, poi l'eliminazione dal girone... Neanche quella fu una bella esperienza", afferma.
    Adolescenti che hanno visto gli azzurri giocare un Mondiale la prima volta che erano bambini, e li rivedranno (almeno sperano) a distanza di dodici anni, dopo la maturità. "Fa male non vedere la nostra Nazionale qualificarsi per così tanto tempo al torneo più importante che c'è - si lamenta Federico - Non dico che bisogna vincerlo per forza, ma almeno partecipare...". Massimo rincara la dose: "Andare ai Mondiali per l'Italia è sempre un dovere, a maggior ragione da campioni d'Europa in carica". I tre concordano però su un punto senza esitazioni: "Il calcio non perderà mai interesse in Italia". (ANSA).
   

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