Calcio

Milan saluta Kessié, ivoriano andrà al Barcellona

Altro addio a parametro zero e l'Inter annuncia rinnovo Brozovic

Redazione Ansa

Il Milan saluta Franck Kessié. Un altro artefice del rilancio rossonero, probabilmente il giocatore che maggiormente ha inciso negli equilibri di gioco del Milan nell'anno del ritorno in Champions League, vestirà la maglia del Barcellona. Secondo i media spagnoli il centrocampista avrebbe già svolto le visite mediche a Lugano e avrebbe già firmato un quadriennale a 7 milioni di euro netti a stagione. "La linea è quella dettata dal club", aveva ribadito il ds Paolo Maldini qualche settimana fa. E così per la terza volta, il Milan non trova l'intesa per il rinnovo con un suo giocatore e lo lascia partire a parametro zero. Il contratto scadrà al 30 giugno 2022, poi le strade si separeranno come già accaduto con Calhanoglu e Donnarumma. E mentre il Milan mantiene la propria linea, cioè mettere al centro la società, la squadra, piuttosto che il singolo, l'Inter annuncia il rinnovo di Marcelo Brozovic fino al 30 giugno 2026. Un prolungamento che era ormai chiaro da tempo, ma un segnale importante di continuità.

"Volevo fortemente questo rinnovo e la società lo sapeva. Non ho mai voluto parlare con nessun'altra squadra per rispetto dell'Inter e dei suoi tifosi", le parole del croato. Situazioni che si vanno via via definendo. L'altro giocatore in scadenza di contratto del Milan è Romagnoli e anche lui sembra destinato a lasciare i colori rossoneri a parametro zero. La società non si piega a richieste troppo importanti e i tifosi hanno già fatto sentire a San Siro il loro giudizio verso i giocatori in scadenza, con fischi e striscioni. Intanto il club lavora per i rinnovi di Bennacer, molto vicino, Leao e poi Kalulu. Probabilmente a fine stagione si conoscerà il destino di Ibrahimovic. Ma nulla deve far distrarre perché mancano otto giornate alla fine del campionato e c'è uno scudetto da vincere. Anche coloro che stanno già preparando le valigie dovranno continuare a dare il massimo, come fecero Donnarumma e Calhanoglu. Poi le strade si divideranno.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it