Calcio

Atalanta: Gollini, grazie alla squadra e a Bergamo

Portiere ai saluti, va in prestito al Tottenham

Redazione Ansa

(ANSA) - BERGAMO, 24 LUG - "Grazie a Bergamo, grazie ai miei compagni, grazie famiglia Percassi per avermi regalato questo splendido sogno". Ufficializzato stamattina in prestito al Tottenham con diritto di riscatto pronto a trasformarsi in obbligo alla ventesima presenza, l'ormai ex portiere dell'Atalanta Pierluigi Gollini ha affidato a un post su Instagram il suo saluto.
    "A parole è impossibile far capire come sia stato stato svuotare l'armadietto, la mia stanza, portare via le mie cose, salutare tutti. Tutte quelle persone che per cinque anni sono state la mia famiglia - si legge -. Dai magazzinieri, ai fisioterapisti, chi lavora in cucina a tutte le ore del giorno.
    Vi sarò sempre grato per quello che mi avete dato e per come mi avete trattato, mi sono sentito coccolato, fino all'ultimo secondo. Grazie per i bei momenti passati insieme che mi porterò dentro".
    Alla città adottiva per quattro anni e mezzo (dal 14 gennaio 2017, in arrivo dall'Aston Villa) s'è rivolto così: "Grazie perché hai saputo cogliere la mia essenza come uomo e la mia fame in campo. Mi sono sentito un idolo per voi e questo mi ha sempre responsabilizzato e caricato. Mi sono sentito il guardiano della vostra città, città che è stata la mia seconda casa, che ho amato e che amerò sempre. Le serate di Champions, i ritorni dalle trasferte, i cori sotto la curva rimarranno sempre ricordi indelebili. Emozioni che sognavo di vivere fin da bambino".
    Infine, lo spogliatoio: "Noi abbiamo fatto la storia, abbiamo lottato, sudato, perso, vinto e sputato sangue assieme per questa maglia. Sarete sempre i miei fratelli! E vi ringrazio per quello che abbiamo vissuto insieme in queste stagioni! - chiude Gollini -. Ringrazio il mister dei portieri, i preparatori che hanno lavorato con me, vi devo molto... Tutto però ha una fine. Il mio comportamento e le mie parate sono l'eredità che lascio. Ridirei e rifarei tutto quello che ho fatto altre 100 volte!". (ANSA).
   

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