Calcio

Lazio, Sarri: 'Primo anno di costruzione, voglio divertirmi'

'Scudetto? Lavoriamo per squadra fortemente competitiva'

Redazione Ansa

"Obiettivi? Il primo sarà un anno di costruzione. Questo non preclude niente, ma sarà più difficile di quelli successivi, chiaro che non ci diamo per vinti.
    Champions? È l'obiettivo di tutti, dal punto di vista economico quell'obiettivo determina la differenza". Il nuovo tecnico della Lazio Maurizio Sarri si presenta così al centro sportivo di Formello. "Scudetto? Parte un ciclo diverso, la Lazio ha fatto bene in questi anni. Il tentativo è giocare un calcio diverso, rimanere competitivi e con il passare del tempo migliorare e diventare una squadra fortemente competitiva e lottarsela. La società mi voleva per quattro anni, io l'ho voluto più corto, per essere sicuro che tra due anni avrò le stesse energie per continuare questo percorso", ha aggiunto. 

"Mourinho simpatico, ma io cito me stesso" - "Questo grande dualismo con Mourinho non riesco a vederlo. L'ho conosciuto ed è un bel personaggio, a me rimane simpatico. Non sento questo dualismo. Poi lui è uno che ha vinto molto più di me, ha un pedigree più elevato del mio anche se questo non conta nulla". Così il nuovo tecnico della Lazio Maurizio Sarri, nel giorno della sua presentazione al centro sportivo di Formello. "Nel derby faremo di tutto e di più per venire a capo della partita", ha aggiunto Sarri, replicando così a chi gli chiede del tecnico romanista che ieri ha citato Marco Aurelio: "Io citerò più me stesso. Vorrei vedere una squadra che ha un grande spirito di sacrificio durante la settimana per poi giocare e divertirsi con predominio la domenica in partita".

"Luis Alberto? Ci deve spiegazioni" - "Luis Alberto non ha risposto a una convocazione, è un problema societario dal punto di vista gestionale. Dal punto di vista morale sto aspettando che torni e ci convinca di quello che ha fatto, altrimenti ci dovrà chiedere scusa, a me e ai compagni di squadra". Così il nuovo tecnico della Lazio Maurizio Sarri in merito al mancato arrivo dello spagnolo per il raduno iniziato mercoledì scorso. "La pena di morte nei miei gruppi non c'è mai stata - ha comunque sottolineato Sarri - Ho litigato anche fortemente con i miei giocatori in passato, li ho tenuti fuori ma poi dopo un paio di partite sono rientrati".


   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it