(ANSA) - ROMA, 21 MAR - "Ho voluto fare questo gesto, perché
credo tocchi a noi educare i più giovani. Non so cosa ho pensato
quando ho visto quel messaggio. Non è la prima volta che accade.
Quando si toccano i figli e la famiglia, però, diventa una cosa
veramente brutta". Il giocatore del Crotone Nwankwo Simy
racconta così a Sky Sport la scelta di rendere pubblici i
gravissimi insulti ricevuti via social.
"Non è la prima volta che capita questa cosa, credo sia
successo anche ad altri. Io do poca importanza a queste cose -
ha aggiunto l'attaccante nigeriano -. Quando però una persona fa
una cosa dietro a un telefono deve prendersene la
responsabilità. Se si nasconde vuol dire che sta facendo una
cosa sbagliata". "Quando si parla di queste cose è sempre un
passo indietro. Ho cercato di mandare un messaggio non solo a
colui che ha fatto questo gesto ma anche ad altri giovani perché
- ha concluso - abbiamo la responsabilità di preparare un mondo
migliore per i nostri figli". (ANSA).
Simy "non è primo post insulti, ma dobbiamo educare"
Attaccante Crotone, per questo ho deciso di renderlo pubblico