Calcio

Covid: Lazio, positivi per Champions già in isolamento

Club, a stretto contatto con autorità e istituzioni sportive

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 03 NOV - A seguito dell'annuncio da parte della Federcalcio di un'inchiesta sui diversi esiti dei tamponi per alcuni giocatori della Lazio, disponibili in Serie A e indisponibili per le sfide di Champions, il club biancoceleste ha precisato in serata di essere "in stretto contatto con le autorità statali e con le istituzioni sportive nazionali e internazionali con le quali dialoga da diversi giorni nel rispetto delle norme e dei protocolli applicabili".
    Quanto ai test svolti nella giornata di ieri "per la competizione europea" (analizzati dalla Uefa in vista del match di domani contro lo Zenit San Pietroburgo), il club biancoceleste evidenzia che "hanno confermato la positività di alcuni componenti del gruppo squadra che risultano essere già in isolamento". A risultare indisponibili sono, tra gli altri, anche Ciro Immobile, Lucas Leiva e Thomas Strakosha, non partiti per la Russia con il resto della squadra nella giornata di oggi.
    "Contestualmente la scrivente società - prosegue la nota biancoceleste -, che continua a monitorare periodicamente i propri tesserati attraverso qualificati laboratori, ha rilevato possibili criticità in relazione ai risultati ottenuti dall'organizzazione europea e, in un clima di piena collaborazione e di tutela della salute dell'intero gruppo e della più ampia comunità, sta valutando le singole posizioni di alcuni tesserati".
    È di oggi la notizia che la procura federale della Figc ha aperto un fascicolo di indagine per capire se ci sono state eventuali mancanze nelle procedure relative all'applicazione del protocollo anti-Covid da parte della Lazio.
    "Resta fermo che qualsiasi decisione sul tema - chiarisce la Lazio - sarà condivisa con l'Uefa anche per il tramite della Figc. In ogni caso si raccomanda la comunità sportiva alla massima cautela nella divulgazione di notizie prive di fondamento e riscontri che potrebbero ledere il diritto alla privacy e di immagine della scrivente società e dei propri tesserati". (ANSA).
   

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