(ANSA) - ROMA, 06 APR - Il dibattito 'ripartire sì',
'ripartire 'no' e nel caso quando, si concentra sul torneo di
calcio principale, che rappresenta un 2% delle società. Ma, è
l'allarme che lancia l'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti,
ospite di Radio anch'io sport (Rai Radio 1), "attenzione a
trascurare il calcio di base".
E' vero che "questo 2% delle squadre d'élite trascina il resto
del movimento", ma senza una solida base la piramide rischia di
crollare, è il senso del suo intervento. "I sacrifici che stiamo
chiedendo ai grandi club ed i soldi risparmiati con il taglio
degli stipendi ai giocatori, dovrebbero essere tradotti anche in
forme di sostegno del calcio minore - sottolinea Moratti - Sono
le piccole società quelle che rischiano di più e in questo
momento nemmeno il mondo industriale può sostenerle, essendo
esso stesso in difficoltà".
Quello del come e quando far ricominciare a giocare
"istintivamente non è un tema che si accoglie con piacere. Sono
polemiche comprensibili, anche da un punto di vista economico,
ma un po' stridono con il dramma che stiamo vivendo. Non so se
costituiscano una distrazione o un peso maggiore".
Tra le varie proposte c'è l'allargamento della Serie A a 22
squadre. "Non si può ignorare lo sforzo della serie B, ma ne
nascerebbe un campionato lunghissimo - è la perplessità espressa
da Moratti - che creerebbe problemi alle coppe. Forse è presto
per prendere una decisione. E poi bisognerà valutare con estrema
attenzione la salute dei giocatori. Non si può pensare di
decidere 'pronti, via' ed il giorno dopo ripartire". (ANSA).
Coronavirus: Moratti, attenzione a trascurare calcio minore
"Sacrifici vadano anche a sostegno del movimento di base"