Calcio

Coronavirus, Messi come Che Guevara sulla copertina di L'Equipe

La star del Barça dà l'ok al taglio stipendi ma punge il club. Che replica

Redazione Ansa

Il quotidiano sportivo francese celebra Leo Messi presentandolo sull'intera prima pagina come il Che Guevara, con il titolo "Il Che del Barça", dopo la decisione presa con i compagni di squadra di tagliarsi gli stipendi. Messi "sostenuto dai compagni, ha imposto la sua visione", scrive in prima L'Equipe, aggiungendo che "se da un lato l'argentino approva il taglio degli stipendi nell'attuale contesto, dall'altro denuncia gli atteggiamenti dei dirigenti".

Nelle pagine interne, un'immagine di Messi che si rivolge ai suoi compagni di squadra riuniti al centro del campo con lo stadio pieno, con il titolo "Gli insorti del Camp Nou". Nell'articolo si racconta "il nuovo scontro fra la dirigenza del Barcellona e i giocatori, guidati da Messi. Questi affermano di aver accettato immediatamente i tagli e se la prendono con la comunicazione del club". 

I giocatori della prima squadra rinunciano dunque a 14 milioni al mese per il periodo di blocco della Liga ("che sia di 40 o di 60 giorni"), ma questo non basterà a bloccare l'Erta, una sorta di cassaintegrazione secondo le leggi spagnole, per i dipendenti del club catalano: lo ha spiegato il presidente blaugrana, Josep Bartomeu, intervenendo a Radio Catalunya in quella che è sembrata una risposta alla dura presa di posizione di Messi e compagni, ieri dopo l'annuncio del sì al taglio degli stipendi. L'argentino, parlando di una versione denigratoria dei calciatori arrivata dall'interno della società, aveva sottolineato come la volontà dei calciatori fosse stata sempre quella di tagliarsi gli ingaggi, ma a favore del pagamento degli stipendi dei dipendenti.

"Dal settore calcio del club arriveranno 14 milioni di risparmio ogni mese e dalle altre discipline 2, per un totale di 16 - ha precisato Bartomeu - E' il 5,7% dei nostri costi attuali e non basterà a pagare gli stipendi a tutti i nostri dipendenti. Sono chiusi il museo, le scuole calcio, la biglietteria, la vendita delle maglie, tutte entrate importanti per noi. Per questo l'Erta andrà avanti".

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