Calcio

Dybala: un calcio al coronavirus, paura passata

Due giorni bui per l'attaccante della Juve. 'Mi mancava l'aria, corpo pesante. Ora sto bene'

Redazione Ansa

Non è stato facile superare i primi sintomi da coronavirus. E se per Rugani e Matuidi l'attacco da parte del Covid-19 era stato blando, a Paulo Dybala, l'ultimo giocatore della Juventus in ordine di tempo ad avere il responso della positività al coronavirus, è andata peggio: "Un paio di giorni fa non sono stato bene, sentivo il corpo pesante e dopo cinque minuti di movimento mi dovevo fermare perché mi mancava l'aria", la rivelazione della Joya a JTv, il canale tv bianconero. I classici segnali da coronavirus, che ormai abbiamo imparato a conoscere perché non si parla d'altro.

"Adesso sto bene, anche la mia fidanzata Oriana ha superato i sintomi", le rassicurazioni dell'argentino durante il programma "A casa con la Juve".

Dybala ha poi svelato la sua grande passione ("Colleziono magliette, sono legatissimo a quelle di Buffon, Ronaldo e Messi: ho la fortuna di giocare con tutti e tre) e soprattutto alcuni retroscena sul suo passaggio in bianconero: "Era l'estate del 2015, vivevo a Palermo e avevo tante richieste. Quando mi ha chiamato Paratici, non ci ho pensato due volte e la prima cosa che ho fatto è stata abbracciare mia mamma", ha raccontato Dybala.

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