Calcio

Roma: Ranieri non lascia, Pallotta "fuori le palle"

"Niente dimissioni". Rabbia presidente, adesso basta alibi

Redazione Ansa

Vince il Napoli, sprofonda la Roma, sommersa dai fischi dei propri tifosi dopo aver perso per 1-4 all'Olimpico. La squadra di Ancelotti consolida il secondo posto alle spalle della Juventus, quella di Ranieri invece non approfitta del passo falso del Milan con la Samp e subisce anzi il sorpasso in classifica dell'Atalanta. Il quarto posto che vale la qualificazione alla Champions appare sempre più distante per i giallorossi, mentre da Boston si alza la voce del padrone, infuriato per l'ennesima pessima prestazione. "La partita con la Spal è inaccettabile, quella di oggi è stata anche peggiore - attacca James Pallotta via Twitter -. Tutti sanno cosa è andato storto quest'anno e per questo abbiamo dovuto cambiare. Ma il tempo delle scuse è finito. I giocatori devono lottare e mostrare che hanno le palle. Nessuno ha più alibi".

Chiamato ad evitare lo sfascio è Claudio Ranieri, preoccupato però non poco dallo status psico-fisico della Roma. "Stiamo cercando di fare di tutto per correre ai ripari ma in un momento così particolare è dura prendere gol al primo affondo del primo tempo. Poi siamo riusciti a pareggiare, e onestamente non so come, però alla prima sortita della ripresa abbiamo subito il secondo gol" l'analisi del tecnico, che poi ammette: "Gli altri corrono di più e ti mettono in mezzo. È difficile lavorare, ma non ci arrendiamo questo è poco ma sicuro e cercheremo di fare del nostro meglio. Siamo tutti sulla stessa barca, anche se io sono salito da poco, e cerchiamo adesso di portarla in porto nel miglior modo possibile. Pentito di essere tornato? Mai. E non penso a dimettermi perché sono venuto sapendo cosa c'era in ballo. Devo fare quadrato con squadra, società e tifosi in questo momento difficile e salvare il salvabile". Per Ranieri il problema principale della squadra è fisico perché tanti giocatori "si sono potuti allenare poco per colpa degli infortuni e degli impegni. Giocavano e non si allenavano. Stiamo in questa condizione, più di tanto non posso farli lavorare. La contestazione dei tifosi? È normale quando non giochi bene e perdi. Adesso ci dobbiamo isolare e reagire perché tra due giorni abbiamo una partita (Fiorentina, ndr), e poi un'altra subito dopo (Samp, ndr). Dobbiamo fare come i pugili, stare coperti e prendere meno botte in faccia perché fanno male". 

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