Calcio

Parma calcio mantiene la Serie A, ma partirà da -5. Pronto il ricorso

Tfn, 2 anni stop a Calaiò. Club ricorre. E ora trema il Chievo

Redazione Ansa

La Serie A è salva, il Parma sorride ma solo a metà. Il Tribunale federale nazionale della Figc, presieduto dall'avvocato Mario Antonio Scino, ha di fatto accolto il deferimento del Procuratore Giuseppe Pecoraro, comminando al club emiliano 5 punti di penalizzazione (la richiesta iniziale era -6) ritenendo però "congruo" che la penalizzazione si sconti nella stagione 2018/19. Dal dispositivo emesso in mattinata dal Tribunale, regge l'impalcatura dell'accusa: "Tentato illecito" di un tesserato dei gialloblu. Si tratta di Emanuele Calaiò, sanzionato in primo grado con due anni di squalifica e 20mila euro di ammenda per i messaggini inviati a Filippo De Col dello Spezia poco prima del match decisivo per la promozione degli emiliani in A.

 

Per il club gialloblu scatta in automatico la responsabilità oggettiva, ma dalle motivazioni che si leggono nel dispositivo si evince come i giudici ritengano un'attenuante il fatto che la dirigenza parmense non poteva essere a conoscenza degli sprovveduti movimenti di Calaiò. I giudici lo spiegano specificatamente nel passaggio in cui si sottolinea che il Parma "ha conseguito sul campo la posizione finale in classifica che le ha consentito la promozione diretta in Serie A", per questo il "tribunale ritiene che la penalizzazione riferita alla classifica del campionato di Serie B appena conclusosi, oltre che estremamente afflittiva" sarebbe anche "in aperto contrasto con lo stesso principio di afflittività previsto dall'art. 18, comma 1, lett. g) del CGS".

 

Si è trattato di "un tentativo di illecito decisamente respinto dai destinatari dei messaggi e la cui conoscenza da parte della Società Parma Calcio non è stata in alcun modo nemmeno ipotizzata", prosegue il dispositivo. Dal canto suo, il Parma ha accolto la sentenza "con enorme amarezza", definita "iniqua e illogica", oltre che "abnorme" la condanna a 2 anni per Calaiò. Annunciando al contempo ricorso in tempi brevissimi. La palla passa dunque alla Corte d'appello federale, con un processo che probabilmente andrà in scena ai primi di agosto. Ben oltre la data del prossimo 26 luglio in cui andrà in scena il nuovo calendario della massima serie. In quella sede comparirà almeno un'altra 'X', quella del Chievo, la cui sentenza di primo grado sulle presunte "plusvalenze fittizie" è attesa tra domani e (più probabilmente) mercoledì.
   

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