Calcio

Allegri "anni irripetibili", Juventus "siamo mito"

Di Francesco: "Roma per colmare gap servono mercato e mentalità"

Redazione Ansa

 Ancora una festa, sempre all'Olimpico. Dopo il netto successo sul Milan in finale di Coppa Italia stavolta alla Juventus basta lo 0-0 con la Roma (cui invece manca ancora un punto per blindare il terzo posto in classifica) per conquistare il 34/o scudetto della sua storia, il settimo consecutivo. Per Massimiliano Allegri - al quarto double di fila, un record anche questo - un dolcissimo déjà-vu dopo il campionato vinto nel 2011 sempre nella Capitale al primo anno sulla panchina del Milan. Sui social il club celebra l'impresa ("siamo entrati nel mito!") mentre il tecnico bianconero a caldo ringrazia la squadra: "Sono contento per i ragazzi che hanno chiuso questo capitolo, sono loro gli artefici delle vittorie. È stata un'annata dura, bella, entusiasmante. Quattro anni fatti in questo modo difficilmente possono ricapitare. Con una squadra del genere è più facile arrivare all'obiettivo ma vincere non è mai semplice, è una cosa straordinaria". E quest'anno il Napoli fino all'ultimo ha tentato di interrompere la striscia vincente della Juve. "Bisogna fargli i complimenti, ha fatto il record di punti e una stagione straordinaria" ammette Allegri, ricordando però che "l'importante è arrivare primi. E nel calcio se non hai cuore non vinci. Poi serve anche un pizzico di fortuna, che però ti devi andare a cercare". Quando poi il discorso scivola sulla qualità del gioco espresso, l'allenatore bianconero ci tiene a puntualizzare il suo punto di vista: "Giocare bene o male è relativo… Si sta riducendo il calcio a troppa teoria. Io non devo fare l'esteta per far contenta la gente, io la gente la devo fare contenta vincendo i trofei. Alla fine quello che conta è il risultato. L'anno prossimo ci saranno giocatori che andranno via e altri che arriveranno e l'obiettivo sarà sempre quello di raggiungere altre vittorie. Alla Juve quando riparti le motivazioni le trovi". E proprio questa mentalità è indicata da Di Francesco come il punto di forza della Vecchia Signora. "Dietro i loro successi c'è la mentalità che è stata costruita negli anni, e anche una società solida e compatta sempre, anche nelle difficoltà. Questa rabbia e questa voglia di vincere deve essere da esempio per tutte le squadre - spiega il tecnico della Roma -. Come colmare il gap? Migliorando la rosa, cercando di andare a prendere dove siamo meno forti, e facendo crescere la mentalità. Noi stiamo crescendo ma non dobbiamo smettere". E non smetterà nemmeno Di Francesco, atteso a fine stagione dal prolungamento del contratto: "Il rinnovo è l'ultimo dei miei pensieri. Appena sarà il momento ci metteremo al tavolino e sono sicuro che troveremo tranquillamente un accordo, il desiderio mio e della società è di continuare assieme. Farmi dare tanti soldi da Pallotta? No, magari rinforzeremo di più la squadra...". Per andare a caccia della Juventus.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it