Calcio

Diritti tv: palla a Antitrust, Sky 'aspettiamo vendita'

Infront: 'mercato aperto, calcio sarà più visibile'

Redazione Ansa

Nella partita dei diritti tv della Serie A ora la palla è all'Antitrust. Entro 45 giorni dovrà dare il via libera all'assegnazione a MediaPro, in toto o con alcuni limiti, oppure dichiararla inammissibile. Nell'ultima ipotesi la Lega, con l'advisor Infront, non avendo tempo per un nuovo bando procederebbe realizzando un canale tematico "con due partner ben lieti di sostenerlo", come ha spiegato l'ad di Infront, Luigi De Siervo, pur definendola "un'ipotesi residuale". Di certo è il vero obiettivo dell'intermediario spagnolo (se non subito, fra un paio d'anni), nonché lo scenario contro cui si oppone Sky. "Collaborare con MediaPro? Noi prima di tutto compriamo diritti e compreremo i diritti della Serie A da chi ha l'obbligo di venderli", ha dichiarato Riccardo Pugnalin, Executive Vice President Communication & Public Affairs di Sky: "Aspettiamo di vedere come e quando verranno offerti in vendita i diritti in un quadro di regole certe e chiare. Su questa linea seguiremo con attenzione e tranquillità l'evolversi delle cose allo scopo di continuare a mettere a disposizione dei nostri abbonati la migliore offerta calcistica e sportiva". Tutto sarà più chiaro in un paio di mesi. Quando MediaPro avrà chiuso l'operazione da oltre 3,15 miliardi di euro per i club in tre anni, inizieranno a prendere forma gli accordi commerciali fra il gruppo spagnolo (e cinese, se verrà ratificata la cessione del 54% a Orient Hontai) e gli operatori di ogni piattaforma. Di conseguenza capiranno come muoversi gli utenti finali, gli appassionati, che spostano la gran parte degli abbonamenti delle pay tv Sky e Mediaset.

Il piano MediaPro per una Serie A come Premier

"Non dovrebbero assolutamente disdire gli abbonamenti ma stare fermi e aspettare", secondo De Siervo, più che soddisfatto per aver tenuto fermo l'obiettivo dopo un bando andato a vuoto e un altro finito con offerte 200 milioni sotto le aspettative, e aver infine accompagnato la Lega a un matrimonio inedito, con un partner straniero che farà da distributore. "In ogni mercato ci sono dei passaggi di rottura ed è quello che è successo ieri. Il vecchio modello costringeva a vendere esclusive molto costose impedendo ai soggetti più piccoli di partecipare. Il calcio avrà maggiore esposizione - ha detto De Siervo a 'Tutti convocati' su Radio 24 -. Il mercato si è aperto. Non cambieranno le abitudini dei telespettatori: potranno restare abbonati a Sky o Mediaset e abbonarsi ad altre piattaforme. Il calcio sarà più visibile a tutti con modalità più coerenti col nostro modo di vivere". La svolta è stata approvata con una delibera superflua (oltre il prezzo minimo l'offerta era accettata automaticamente) con voto unanime, ma i club sono meno compatti su altri temi, come le nomine. Dopo l'assemblea sui diritti tv, Lotito ha provato ad accelerare. Non è l'unico a covare l'idea di eleggere un presidente prima del ritorno del commissario Giovanni Malagò dalla Corea, ma finora non è emerso un nome su cui convergono i 14 voti necessari. Non è escluso un tentativo nell'assemblea che dovrebbe riunirsi mercoledì prossimo. Lotito punta ancora su Vegas, c'è chi ha proposto l'ad della Roma Gandini, ed è sempre in corsa il vice commissario Nicoletti. Per il ruolo di ad, Cairo spinge lo spagnolo Tebas, alternativa a De Siervo, che intanto ha vinto la sua partita sui diritti tv.

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