(ANSA) - ROMA, 25 SET - Le frequentazioni tra Andrea Agnelli e
Rocco Dominello "avvennero in maniera decisamente sporadica, ma
soprattutto inconsapevole con riferimento alla conoscenza del
presunto ruolo malavitoso": così il Tribunale nazionale della
Figc nega la tesi che il presidente della Juventus sapesse
dell'appartenenza di alcuni capiultrà alla 'ndrangheta. In
particolare, si legge ancora nella sentenza di inibizione di 12
mesi per rapporti non consentiti con gli ultrà, "Agnelli era da
ritenere completamente ignaro in merito alla peculiarità
illecita di Dominello, presentatosi ai suoi occhi come deferente
tifoso".
Agnelli, tuttavia, aveva "agevolato e, in qualche modo,
avallato o comunque non impedito le perduranti e non episodiche
condotte illecite di Calvo, al dichiarato fine di mantenere
rapporti ottimali con la tifoseria". I dirigenti bianconeri si
rendevano "disponibili a scendere a patti pur di non urtare la
suscettibilità dei tifosi".
"Agnelli ignaro profilo criminale ultrà"
La sentenza di inibizione del Tfn, ma il presidente "avallava"