Calcio

Belloli nega frase su lesbiche 'Questo è un golpe'. 'Si dimetta'

Calcio femminile. Bufera sul presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Sonia Pessotto, consigliera donne in Figc: 'La frase l'ho sentita'. Tavecchio: 'Se è vero è inaccettabile'

Redazione Ansa

"E' tutto vero". Quella frase sessista sulle "quattro lesbiche" che ha sollevato una nuova bufera nel mondo del calcio è stata davvero pronunciata dal presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Felice Belloli, nella riunione del 5 marzo del Dipartimento calcio femminile, così come è comparsa sul verbale della seduta, finito prima all'attenzione della Procura della Federcalcio e poi sui media. Lo assicurano due persone presenti alla riunione e che hanno sentito in diretta le parole di Belloli, il quale però si arrocca nella sua difesa: "Questo è un golpe, io non mi dimetto". Si moltiplicano intanto le reazioni sdegnate e le critiche al dirigente, del quale da più parti si chiedono le dimissioni.

Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, in attesa delle indagini della Procura, ha parlato di "fatto grave" e di "frase odiosa e inaccettabile", stesso termine usato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, mentre per protesta le squadre di serie A femminile, in accordo con l'Aic, scenderanno in campo con 15 minuti di ritardo nel prossimo turno di campionato. La senatrice Josefa Idem chiede l'intervento del premier. A smentire oggi le smentite di ieri di Belloli è stata per prima l'ex calciatrice Sonia Pessotto, consigliere del Dipartimento calcio femminile, la quale oltre a confermare tutto ha chiesto espressamente le dimissioni del presidente. "Quella frase l'ho sentita e sono rimasta scioccata, non ho avuto modo di reagire, mi sono sentita denigrata come donna e calciatrice - ha detto a proposito della riunione - Belolli dovrebbe dimettersi, o lo faccio io". La veridicità del verbale portato all'attenzione della Procura federale è stata attestata dal segretario della Dipartimento, Patrizia Cottini, che l'ha materialmente steso: "Quando verbalizzo, io faccio il notaio e scrivo. Quella frase? Se è scritta e' stata pronunciata".

L'offensiva contro Belloli ha trovato sponda anche nel mondo della politica. Dal Pd a Scelta civica, molti parlamentari ne hanno chiesto le dimissioni o comunque un intervento nei suoi confronti. L'olimpionica Josefa Idem, senatrice del Pd, ha annunciato che chiederà al premier di "valutare l'opportunità di intervenire, per quanto di sua competenza, perché Belolli sia rimosso. Chiederò anche iniziative per lo sviluppo del calcio femminile". "E' il settore sul quale stiamo investendo di più", aveva sottolineato in mattinata Tavecchio, il quale prima di muoversi attende che la Procura, "faccia le sue indagini per appurare il fatto. La Federazione è un organo di garanzia che non può e non deve compiere processi sommari". E Belloli un processo sommario non è sembrato disposto a subirlo, parlando chiaramente di un'operazione orchestrata contro di lui: "Non posso essere certo chi è stato, se c'è stata la manina o la manona. Io sono a posto con la mia coscienza, non sono un pagliaccio e mi dimetto se verrò condannato".

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