Calcio

Il Milan in ritiro a tempo indeterminato

Può durare fino alla fine del campionato. Decide tecnico Inzaghi

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 26 APR - In attesa che il presidente del Milan Silvio Berlusconi lo riceva ad Arcore, questa sera o più probabilmente domani, il thailandese Bee Taechaubol ha scelto la suite di un hotel di lusso con vista sulle guglie del Duomo di Milano, come base del suo soggiorno, finalizzato a far decollare la trattativa per l'acquisto di quote del Milan. Intanto, completo scuro e camicia bianca, il broker alla guida di una delle due cordate interessate al club, si è mostrato alle telecamere di Sky nella sua stanza d'hotel, che ha lasciato in mattinata a bordo di un minivan, probabilmente per trasferirsi poco distante, negli uffici dello studio legale che lo assiste nella trattativa. E' stato anche visto passeggiare e fare shopping con la moglie nelle vie del centro.

Dopo la tregua 'concessa' in occasione del derby, nella prossima partita a San Siro la Curva Sud è pronto a riprendere la contestazione contro la società iniziata a marzo. "Mercoledì sera in occasione di Milan-Genoa vi chiediamo di salire su in Curva entro le ore 20.00 per dare vita ad un'altra iniziativa di contestazione", è il messaggio scarno pubblicato sul sito degli ultrà rossoneri.

A Milanello, dove una squadra allo sbando è sottoposta, per scelta di Inzaghi condivisa dalla società, al ritiro a oltranza, anche fino al termine del campionato se non cambierà l'atteggiamento. "La durata è indeterminata - ha precisato il club, dopo l'allenamento del mattino -. La squadra può rimanere a Milanello fino a mercoledì, oppure fino al 3, al 10, al 17, al 24 o al 31 maggio, a seconda delle decisioni dell'allenatore, che verranno prese in base alla qualità delle prestazioni". Come deciso subito dopo la partita persa a Udine, il ritiro doveva durare fino alla sfida di mercoledì sera contro il Genoa. Poi, c'è stato il duro confronto fra allenatore e giocatori sul pullman verso l'aeroporto. "Non siete degni del Milan", il senso del discorso di Inzaghi. Anche se arrivano smentite sulla reazione al veleno di un calciatore, nello spogliatoio è ormai diffusa l'idea che a giugno la squadra sarà affidata a un altro. Un furente Berlusconi è stato tentato dalla svolta a caldo, ma ha convenuto con Galliani che non avrebbe avuto un gran senso a sei giornate dal termine, con la qualificazione alla prossima Europa League ormai proibitiva, e che i calciatori sono i principali responsabili della figuraccia rimediata al Friuli. Da Montella a Klopp, da Donadoni a Conte, passando per Sarri, è lunga la lista di nomi per il post-Inzaghi. Ma ogni decisione è in standby, nell'attesa di capire se il Milan cambierà davvero padrone. (ANSA).

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