Calcio

E' morto Klas Ingesson, Bologna piange il suo guerriero

Il cordoglio della tifoseria del Bari per la scomparsa dello svedese

Redazione Ansa

Un grave lutto ha colpito il mondo del calcio. L'ex calciatore svedese Klas Ingesson è morto al termine di una malattia. Lo ha annunciato, con una nota sul proprio sito web, l'Elfsborg, società svedese dove Ingesson aveva cominciato la carriera da allenatore, interrotta qualche settimana fa a causa dell'intensificarsi della malattia. Ingesson aveva 46 anni. Arrivò in serie A nel 1995, quando approdò al Bari, dopo esperienze in patria, ma anche nei campionati inglesi e olandesi. Dopo tre stagioni al Bari passò al Bologna e dopo una parentesi a Marsiglia chiuse la carriera a Lecce. Centrocampista, Ingesson è stato anche spesso un componente della nazionale svedese, come quella che raggiunse il terzo posto ai mondiali del 1994.

Foto

Il cordoglio della tifoseria del Bari per la scomparsa Ingesson
"Addio capitano, mio capitano": è uno dei tantissimi messaggi dei tifosi del Bari per ricordare la scomparsa di Klas Ingesson, ex centrocampista svedese, che ha indossato la maglia biancorossa dal 1995 al 1998, collezionando 94 presenze e 11 gol e portando anche la fascia di capitano. "Non esiste sconfitta nel cuore di chi lotta. Buon viaggio Klas, non ti dimenticheremo" ha scritto un utente di 'Solobari.it', mentre anche su Twitter numerosi sostenitori del Bari hanno salutato il loro beniamino, dal 2009 malato di cancro. In molti ricordano, ad esempio, il rigore da lui trasformato allo stadio di Via del Mare in un derby contro il Lecce (0-1 il 5 ottobre 1997).

Foto

Il Bologna 'piange il suo guerriero'
"Klas Ingesson non ce l'ha fatta. Oggi se n'è andato il nostro guerriero, che all'età di 46 anni si è arreso alla malattia. Il Bologna si stringe intorno ai suoi cari e piange la scomparsa di una colonna insostituibile. Riposa in pace grande Klas". E' il messaggio pubblicato sul sito del Bologna Calcio in ricordo di Klas Ingesson. Il centrocampista svedese ha giocato in rossoblù dal 1998 al 2000.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it