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Atletica: Doping, americana Gwen Berry squalificata per 16 mesi

E' specialista martello celebre per proteste 'alla Tommie Smith'

Redazione Ansa

 L'americana Gwen Berry, specialista del lancio del martello, è stata squalificata per 16 mesi dall'agenzia antidoping del suo paese (Usada) per essere risultata positiva a un controllo effettuato al di fuori delle competizioni, nel marzo scorso. La sostanza trovata è lo spironolattone, composto steroideo sintetico che può agire anche per 'coprire' altri prodotti proibiti. L'atleta lo avrebbe assunto perché contenuto in un medicinale di cui fa uso, ma non ha saputo produrre l'esenzione terapeutica e per questo è stata sospesa per violazione delle norme. Nel 2016 era invece stata squalificata per tre mesi dopo aver assunto un prodotto per curare una forma di asma.
    Berry è conosciuta per le sue frequenti forme di protesta a favore delle minoranze e di coloro che si sentono discriminati.
    Nel 2019, durante la premiazione dei Giochi Panamericani a Lima, gara che aveva vinto, alzò il pugno facendo lo stesso gesto di Tommie Smith e John Carlos all'Olimpiade di Città del Messico.
    Ciò le costò una dura reprimenda da parte del comitato olimpico statunitense, che minacciò severi provvedimenti poi non varati dopo i disordini e le proteste seguite al caso George Floyd. A favore del diritto di Berry di 'manifestare' si schierò anche il Presidente degli Usa Joe Biden. Ai Trials del 2021, in cui fu terza, non si girò verso la bandiera mentre era sul podio per la premiazione.
    Ora la sua squalifica di 16 mesi avrà effetto dal 28 aprile 2023 e ciò la priva fin da ora della possibilità di prendere parte ai Trials 2024 per qualificarsi ai Giochi di Parigi.
   

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