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Schwazer: Wada attacca giudice Bolzano "processo non giusto"

"Scioccati, non data alle altre parti opportunità di difendersi"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 APR - "La Wada è scioccata dal fatto che il giudice istruttore ritenga opportuno emanare una sentenza in cui si formulano gravissime accuse senza prima dare alla Wada o alle altre parti un'adeguata opportunità per difendersi". L'agenzia mondiale antidoping torna a parlare del caso Alex Schwazer e lo fa in maniera dura. "La Wada respinge completamente le accuse mosse contro di essa dal giudice istruttore. Proprio come un qualsiasi osservatore imparziale pronto ad ascoltare oggettivamente tutte le prove".
    Il marciatore altoatesino, campione olimpico nella 50km di Pechino 2008, che nei giorni scorsi ha presentato un ricorso al Tribunale federale svizzero contro la squalifica di 8 anni per uso di sostanze dopanti, è stato scagionato dalla giustizia ordinaria italiana, che ha invece avanzato l'ipotesi di un complotto ai suoi danni.
    In un lungo documento, la Wada ripercorre tutta la vicenda del processo penale nei confronti di Schwazer ricordando che "il 18 febbraio un giudice istruttore di Bolzano, il giudice Walter Pelino, ha presentato una serie di accuse contro World Athletics, il laboratorio antidoping di Colonia e la Wada.
    Questi non erano risultati in una sentenza emessa dopo un processo contro quei tre organismi, in cui erano stati adeguatamente confrontate le accuse e avevano avuto un'opportunità piena ed equa per difendersi. Invece, sono state emesse in un decreto istruttorio emesso dal giudice in un procedimento penale relativo ad Alex Schwazer. Ne' Wada, World Athletics o il laboratorio di Colonia hanno alcun diritto di appello contro queste accuse".
    "La mancanza di equità e di un giusto processo è evidente. La Wada - si legge nel documento - è quindi costretta a difendersi pubblicamente, in modo che osservatori leali possano comprendere i fatti veri e formulare la propria valutazioni. Ci vorrebbero molte pagine per correggere tutti gli errori e le incomprensioni nel decreto del giudice istruttore. In questa dichiarazione, quindi, la Wada affronta solo l'accusa centrale, vale a dire che il signor Schwazer è stato incastrato aggiungendo testosterone sintetico al suo campione di urina". (ANSA).
   

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