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Schwazer: Donati "fine di un incubo,a Tokyo ma con garanzie"

Il tecnico: "Noi binomio scomodo, Giochi siano di risarcimento"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 18 FEB - "La fine di un incubo, di calunnie arrivate da un'istituzione che ha avuto il potere di architettare un'accusa che sembrava perfetta. Soprattutto verso un atleta che aveva un precedente. Spero che ora questa vicenda serva di riflessione per tutto il sistema sportivo: quello italiano deve tutelare Alex come patrimonio della squadra italiana e come rappresentate olimpico. Ognuno deve fare la sua parte". Così Sandro Donati, allenatore di Alex Schwazer, commentando al telefono con l'ANSA l'assoluzione del marciatore azzurro da parte del Tribunale di Bolzano, che ha archiviato l'indagine del 2016 per doping per "non aver commesso il fatto".
    "Ora si deve riparare per quanto possibile. Come? Intanto riammettendo Alex alle competizioni immediatamente, poi ci vogliono garanzie incrociate di controlli in modo che non si sia più in balia di un unico meccanismo", prosegue Donati, specificando che in vista di un'eventuale partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo "Alex la sua parte la fa, è competitivo, non è facile batterlo. Ma questa esperienza aizza gli odiatori nascosti nell'ombra, quelli che hanno fatto l'agguato hanno anche amici e sodali. Bisogna stabilire pro tempore un sistema di protezione, non dall'antidoping ma dell'assoluta sicurezza dei risultati. Io qualche idea in mente ce l'avrei". La fine di un "incubo" per l'azzurro, ma anche per il suo allenatore: "Fin da subito siamo stati visti come un binomio scomodo. Contro Alex che era testimone a un processo contro due medici proprio il giorno del controllo a sorpresa - conclude Donati - e contro di me, che avevo trovato un database che documentava l'inerzia di una Iaaf corrotta che andava a prendere i soldi dai russi e ricattare gli atleti facendosi pagare. Anche la Wada è chiamata pesantemente in causa dal giudice". .
    (ANSA).
   

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